Avrebbero assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” dei principali locali d’intrattenimento serale e notturno di Reggio Calabria. Esponenti di primo piano della cosca Condello di Reggio Calabria, che avrebbero agito in sintonia con alcuni “rampolli” della cosca Tegano, sono i destinatari di 15 fermi eseguiti dai Carabinieri del Comando provinciale e dalla Squadra mobile, al termine di una inchiesta coordinata dalla Dda reggina. L’indagine, denominata “Eracle” è nata dalla necessità, avvertita dalla Procura diretta da Federico Cafiero De Raho, di contrastare la serie di aggressioni, risse ed intimidazioni che hanno funestato la movida reggina negli ultimi anni, soprattutto nei locali sul lungomare. Le giovani leve della ‘ndrangheta, secondo l’accusa, evocando la loro appartenenza a storici casati del quartiere di Archi, si sarebbero proposte quale gruppo dominante della scena serale e notturna della città, intimidendo o aggredendo chiunque non riconoscesse loro questo specifico ruolo.
Le mani della ‘ndrangheta sulla movida reggina
27 Aprile 2017 10:24
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