La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Crotone, accogliendo la richiesta della Dda di Catanzaro, ha confiscato il parco eolico “Wind farm” di Isola Capo Rizzuto, tra i più grandi d’Europa, già sottoposto a sequestro il 3 marzo scorso. Assieme ai 48 aerogeneratori sono state confiscate le quote sociali di tre società. Dalle indagini, condotte dal Gico della Guardia di finanza e dirette dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Domenico Guarascio, l’investimento per la realizzazione del parco sarebbe stato da ricondurre alla sfera economico-patrimoniale della cosca Arena. A rappresentare gli interessi del clan, attraverso un articolato sistema basato su una fitta rete di società estere con sede in Germania, Svizzera e Repubblica di San Marino, sarebbe stato Pasquale Arena, funzionario del Comune di Isola Capo Rizzuto e nipote del capo dela cosca, Nicola Arena, detenuto in regime di 41 bis nonché fratello del boss Carmine, ucciso a colpi di bazooka in un agguato mafioso nell’ottobre del 2004. Il Tribunale di Crotone ha, inoltre, disposto la misura della sorveglianza speciale per un periodo di tre anni per lo stesso Pasquale Arena.
Isola Capo Rizzuto, confiscato il parco eolico “Wind farm”
