giovedì, 30 novembre 2023

Porto di Gioia Tauro, siglata l’intesa per il rilancio

Siglata l’intesa quadro per il rilancio del porto di Gioia Tauro. L’accordo, sottoscritto da Governo, Regione Calabria, Autorità Portuale, azienda, Cgil, Cisl, Uil, Ugl in rappresentanza di circa l’80% dei lavoratori dello scalo, prevede che 380 unità individuate in base alla legge 223 del 91 transiteranno nell’Agenzia del Lavoro, varata dal Governo, e che vede stanziati 20 milioni di euro. Nell’accordo, che non è stato firmato dal sindacato Sul, si richiama quanto stabilito nell’Apq sottoscritto nel luglio del 2016 e che pone al centro la Polifunzionalità del porto con la realizzazione di opere infrastrutturali quali completamento del dragaggio, gateway ferroviario, Zes e bacino di carenaggio.

“Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato il ministro Graziano Delrio – per la conclusione positiva della vertenza sul porto di Gioia Tauro, per la sua crescita e l’occupazione. Il porto è oggetto di un ambizioso ed indifferibile progetto di riconversione industriale, funzionale e produttiva, messo in campo dal Governo per offrire una risposta strutturale alla crisi globale del settore trasbordo. Oltre alle tradizionali attività di transhipment, infatti, vanno sviluppati settori nuovi e a tale obiettivo si sta lavorando attraverso la realizzazione del gateway ferroviario, l’istituzione della Zes, il progetto del bacino di carenaggio. Si sono conclusi interventi di dragaggio attesi da anni, e che fanno oggi di Gioia Tauro l’unico scalo del Mediterraneo in grado di ospitare fino a 4 navi madri”.

“Si sta lavorando – ha aggiunto Delrio – per accelerare le operazioni di controllo sulla merce, grazie alla partnership con l’Agenzia delle Dogane che ha previsto l’istituzione di una vera e propria task force dedicata, e si stanno sostenendo iniziative di diversificazione dei traffici. Sono complessivamente in corso investimenti per 150 milioni di euro, così come previsto nell’Apq firmato a Palazzo Chigi un anno fa. L’Agenzia per la somministrazione, la riqualificazione e la ricollocazione del personale posto in esubero da Mct, che in prospettiva e come già previsto per legge si trasformerà poi in soggetto art. 17 come operante in tutti gli altri porti di Italia, ha rappresentato la risposta del Governo alla prima e più importante richiesta giunta dal Sindacato”.