Dai lavori sulla linea ferroviaria Condofuri – Monasterace a quelli del tribunale di Locri, del centro di solidarietà Santa Marta, dell’ostello della gioventù di Locri, ecco alcuni dettagli dell’operazione Mandamento, che ha ricostruito le estorsioni ma anche la pace raggiunta tra cosche rivali a Locri per poter ricreare il Locale .
Il ruolo della famiglia “Pelle Gambazza”
Confermata la centralità della famiglia Pelle e di Giuseppe Pelle “Gambazza” con riferimento a tutta l’organizzazione a livello “provinciale”. Pelle viene consultato ed assume le decisioni finali sulla concessione di doti e cariche in tutta la “Provincia”, su dissidi interni anche a singole locali, su singole attività estorsive o di infiltrazione nei pubblici appalti (quale diretto interessato o garante delle spartizioni tra le varie famiglie. Di particolare rilievo sono le intercettazioni che dimostrano la sistematica pressione estorsiva, costituita dal 10% del valore delle opere, nonché l’infiltrazione negli appalti pubblici tra cui quello relativo ai lavori della linea ferroviaria nella tratta Condofuri – Monasterace del valore complessivo di 500 mila euro
“Locale” di Locri
Dopo la chiusura del “Locale”, decretata alla fine degli anni ’90 dagli organismi di vertice della ‘ndrangheta a causa della recrudescenza della faida tra i Cataldo e i Cordì (iniziata sul finire degli anni ‘60), le indagini hanno svelato come le due cosche rivali abbiano raggiunto una formale pacificazione per poter riattivare il “Locale” e rientrare nel consesso ‘ndranghetista da cui erano state escluse. In questo contesto sono stati individuati i dettagliati organigrammi delle due cosche e documentate diverse estorsioni, l’infiltrazione negli appalti pubblici per la realizzazione del nuovo palazzo di giustizia (tuttora in corso, finanziato per quasi 13 milioni di euro), dell’ostello della gioventù (appalto per un importo complessivo di 1.878.641,87 euro; i legali rappresentanti della ditta per poter proseguire i lavori, sono stati costretti a versare la somma di 80 mila euro in favore dei fratelli Antonio e Francesco Cataldo), del centro di solidarietà Santa Marta (appalto della Diocesi Vescovile di Locri – Gerace per l’importo complessivo di € 1.314.763,96, per i quali le cosche Cataldo e Cordì hanno preteso il pagamento di una tangente.) e di istituti scolastici, nonché nella gestione di terreni pubblici e nell’assegnazione degli alloggi popolari. In merito a quest’ultimo argomento l’indagine ha consentito di accertare le azioni della cosca Cataldo volte a conseguire il controllo di alcuni alloggi popolari in Locri;