giovedì, 30 novembre 2023

Aeroporto di Reggio, chiesto il processo per gli ex vertici

La Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sulla base delle indagini condotte dal Comando provinciale della Guardia di finanza, ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone tra ex amministratori ed ex componenti del Collegio sindacale della Sogas, l’ex società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto. La richiesta riguarda l’ex presidente della Sogas, Carlo Alberto Porcino; i componenti del Cda Vincenzo Calarco, Luca Maio, Antonio Barrile e Tommaso Cotronei ed i componenti del Collegio sindacale Renato Antonelli, Giancarlo Filocamo, Domenico Pensabene, Giorgio Chiaula e Domenico Parente. A tutti viene contestato il concorso nel reato di false comunicazioni sociali in quanto, nelle rispettive qualità, hanno riportato nei bilanci degli anni 2011, 2012 e 2013 dati non veritieri.

Dalle indagini, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, è emerso che nei bilanci societari in questione sono stati consapevolmente esposti, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore, fatti materiali rilevanti e non rispondenti al vero relativi alla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Sogas., con specifico riferimento alle voci inerenti i proventi straordinari e alle relative contropartite patrimoniali per un importo totale di oltre un milione e mezzo di euro nel bilancio 2011, oltre tre milioni nel bilancio del 2012 e 340 mila euro in quello del 2013. In particolare, l’esposizione falsa dei proventi straordinari, ha consentito alla società non solo di evitare un risultato d’esercizio negativo per gli anni 2011 e 2012 e di rilevare, nell’anno 2013, una perdita inferiore a quella effettiva, ma anche di evitare un’eventuale revoca della concessione della gestione aeroportuale nonché di conseguire un ingiusto profitto, derivante dal mantenimento in vita della stessa società, oramai decotta, e consentendo ai destinatari del provvedimento di beneficiare della conservazione delle cariche ricoperte. La richiesta di rinvio a giudizio ha evidenziato, inoltre, a carico del Presidente del Consiglio di amministrazione pro-tempore della società l’omesso versamento, relativamente all’anno d’imposta 2013, di ritenute Irpef per oltre 389 mila euro.