Alle prime luci dell’alba, a Rogliano e Marzi, i Carabinieri hanno notificato 7 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, emessi dalla Procura della Repubblica di Cosenza e dalla Procura dei Minorenni presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di altrettanti soggetti, tutti giovani dall’età compresa tra i 17 e i 31 anni, indagati, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di violenza privata, percosse, minaccia aggravata e danneggiamento aggravato ai danni di una coppia di loro coetanei. La delicata indagine – denominata “Crazy night”, ovvero “pazza notte” – è scaturita da un grave episodio di violenza avvenuto nella notte compresa tra il 22 ed il 23 agosto dello scorso anno, quando proprio nel cuore di Rogliano una coppia di giovani fidanzati, di 25 e 22 anni, erano stati violentemente aggrediti e l’autovettura a bordo della quale viaggiavano danneggiata in più parti con dei sassi.
Gli accertamenti hanno consentito di dimostrare come la banda di aggressori, tutti originari e residenti nei Comuni di Rogliano e Marzi, a bordo di 3 distinte autovetture, avesse costretto le giovani vittime dapprima ad accostare e ad arrestare la marcia della loro automobile nella centralissima via Antonio Guarasci, quindi, scesi dalle vetture, avessero costretto il ragazzo, 25enne, ad uscire dall’auto a fronte delle minacce di morte rivoltegli da uno degli aggressori. Mentre 5 degli appartenenti al branco lo immobilizzavano con la forza e lo percuotevano violentemente, gli altri 2, afferrati dei sassi da terra, infrangevano i vetri dell’autovettura del ragazzo, a bordo della quale si trovava ancora, seduta sul sedile anteriore lato passeggero, la sua fidanzata, rimasta poi fortunatamente illesa nonostante la copiosa quantità di frammenti di vetro riversatasi all’interno dell’abitacolo. Durante il raid venivano anche proferite minacce di morte laddove il ragazzo fosse stato rivisto nel Comune di Rogliano. Compiuta la violenta azione, il branco si era rapidamente dileguato tra le vie del centro storico cittadino; le urla delle vittime e la rocambolesca operazione aveva svegliato i residenti delle abitazioni vicine e alcuni fra questi avevano già contattato il numero di emergenza 112.
I Militari sono altresì, grazie alla collaborazione delle vittime e di numerosi passanti, oltre che a e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, anche a chiarire le reali motivazioni dell’aggressione: tutto sarebbe infatti nato dalla gelosia del capo della banda, il più anziano, evidentemente infastidito dalla decisione della propria ex compagna di godersi una tranquilla serata d’estate in compagnia del proprio nuovo fidanzato. Quest’ultimo, dal proprio canto, era altresì colpevole di essere un elemento esterno alla compagnia di amicizie originarie della coppia, circostanza che, unita al fatto di provenire da Bianchi, distante alcune decine di chilometri dal cuore del Savuto, ha scatenato l’impulso vendicativo del 31enne, in ciò pedissequamente seguito ed aiutato dal proprio gruppo di amici. Ed è proprio dalla triste vicenda subita dalle giovani vittime, che hanno avuto il coraggio di denunciare tutto l’accaduto alle Forze dell’Ordine.