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Aggressione a Davide Ferrerio. Indagato un 32enne: mandò il messaggio che provocò lo scambio di persona

Imputazione coatta nei confronti di A.C., 32 anni, di Petilia Policastro, che diventa il nuovo indagato per l’aggressione a Davide Ferrerio, il giovane bolognese ridotto in fin di vita dopo un pestaggio subito nello scorso mese di agosto a Crotone. Si tratta dell’uomo che aveva dato appuntamento ad una ragazza minorenne, diventando così destinatario della “spedizione punitiva” che invece aveva coinvolto Davide Ferrerio per errore. Il 32enne di Petilia, infatti, intuendo il pericolo, aveva sviato gli aggressori inviando alla ragazza un messaggio nel quale affermava, mentendo, di indossare una maglia bianca. La maglia bianca, invece, la indossava Davide Ferrerio, che per questo era stato stato inseguito e colpito, ed ora è in stato vegetativo a Bologna.

In un primo momento la Procura della Repubblica di Crotone aveva archiviato la posizione del 32enne; ma oggi il gip Romina Rizzo ha disposto l’imputazione coatta con l’accusa di concorso anomalo in tentato omicidio, sostenendo che  “a prescindere se abbia effettivamente visto un ragazzo con la camicia bianca, circostanza che potrà essere approfondita in dibattimento”, la condotta dell’uomo “può essere ricondotta” a questa fattispecie di reato. La sua condotta sarebbe stata “assolutamente determinante per l’individuazione e la conseguente aggressione del Ferrerio, poiché eliminando tale passaggio l’evento non si sarebbe certamente verificato”.

Il 32enne è, dunque, indagato insieme a Nicolò Passalacqua, ritenuto l’autore materiale dell’aggresione ed accusato di tentato omicidio; Anna Perugino come mandante della spedizione punitiva, sua figlia Martina Perugino ed Andreaj Gaju devono invece rispondere di concorso anomalo in tentato omicidio

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