È stato liberato l’appartamento dell’Aterp di via Caduti XVI Marzo, a Catanzaro, destinato alla famiglia Corasoniti, Vitaliano, la moglie Rita Mazzei ed i due figli minori superstiti, Antonello e Zaira Maria, sopravvissuti al rogo scoppiato ad ottobre scorso nel quale persero la vita gli altri tre figli Saverio, di 22 anni, Aldo di 14 e Mattia di 12. Lo ha annunciato su Telegram il sindaco del capoluogo calabrese Nicola Fiorita. L’appartamento che l’Aterp, l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica di Catanzaro, stava rimettendo in sesto e che a breve sarebbe stato consegnato loro, infatti, era stato occupato abusivamente da una famiglia di nomadi. A scoprirlo qualche giorno addietro erano stati gli operai impegnati nei lavori di ristrutturazione dell’edificio, che avevano trovato la porta d’ingresso dell’appartamento sbarrata. Uno degli occupanti, davanti alle rimostranze degli operai, li avrebbe addirittura minacciati, invitandoli ad andarsene. Per i componenti superstiti della famiglia già tragicamente segnata, una sgradevole e del tutto inattesa sorpresa. “L’abitazione occupata abusivamente – ha reso noto in serata il sindaco Fiorita – è stata sgomberata. Nel ringraziare le forze dell’ordine che sono intervenute prontamente, voglio ribadire che saremo sempre in prima linea contro ogni forma di illegalità e vicini ad una famiglia che ha sofferto tanto dopo il tragico rogo che ha portato via tre giovani vite”. Intanto, nell’appartamento all’interno del quale si consumò il dramma della famiglia Corasoniti è tornato oggi il perito nominato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, Daniele Menniti, docente della facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria, incaricato di svolgere ulteriori accertamenti per risalire alle cause del rogo mortale, alla presenza, tra gli altri, del legale della famiglia Corasoniti, Giovanni Fioresta. “Stiamo cercando sostanzialmente – ha detto Menniti, specialista in ingegneria elettrotecnica – di acquisire elementi per avere conferma di quello che abbiamo ipotizzato. Per esserne certi, però, abbiamo necessità di condurre ulteriori indagini. Per il momento preferisco non dire altro”. “La famiglia – ha affermato, da parte sua, l’avvocato Fioresta – sta tentando lentamente di riprendersi. A partire da questo weekend, finalmente, dopo cinque mesi, riusciranno forse a rientrare a Catanzaro, ospiti della Onlus Città solidale guidata da don Pino Puglisi, che ha messo a loro disposizione un appartamento. Magari così i ragazzi ricominceranno ad andare a scuola per tentare di riacquistare quel minimo di normalità che hanno perso così tragicamente”.
Catanzaro, sgomberata dagli occupanti abusivi la casa assegnata ai Corasoniti
L'alloggio Aterp era stato assegnato ai superstiti dei tragico rogo in cui persero la vita tre dei cinque figli18 Febbraio 2023 11:26

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