Con la rimozione degli ultimi due relitti dal porto di Badolato e dalla spiaggia di Le Cannella si sono concluse le operazioni di recupero delle imbarcazioni adoperate nel traffico di esseri umani che nei mesi scorsi si erano arenate sulla costa crotonese. Si tratta di otto dei relitti assegnati all’Agenzia delle accise, dogane e monopoli dopo il dissequestro, ed oggetto di un apposito bando assegnato all’azienda Mg di Crotone.
Un impegno comune, che ha portato a liberare spiagge e scogliere dai relitti prima dell’estate, che poi era l’obiettivo che l’Agenzia si era prefissata, innanzi tutto per ragioni di sicurezza, poi anche per il decoro di alcuni dei tratti di mare più belli della Calabria.
Le barche rimosse si trovavano infatti quasi tutte in piena Area marina protetta “Capo Rizzuto”, tra le località di Le Cannella, Sovereto, Capo Cimiti, Mare pulito, ma anche a nord di Crotone e nel porto di Badolato.
La maggior parte dei relitti sono stati recuperati con grosse gru, ormai troppo danneggiati dalle mareggiate perché potessero ancora galleggiare. In questi casi, infatti, il fattore tempo è fondamentale: prima s’interviene, più agevoli e meno costose saranno le operazioni di recupero. Nei casi specifici, invece, le mareggiate invernali avevano insabbiato le barche e distrutto parte dello scafo, per cui è stato necessario prima liberarle dalla sabbia e poi recuperarle con le gru. Due dei relitti, in particolare, si erano distrutti contro la scogliera di Capo Cimiti, ed in quel caso è stato necessario recuperare a mano molti pezzi finiti tra gli scogli oppure in mare. Addirittura, nella ricerca dei pezzi in mare, i sub della ditta hanno individuato e rimosso i resti di altri due naufragi, avvenuti negli anni precedenti.
In soli due casi si è potuto procedere col trasporto via mare, ma solo dopo aver bonificato gli scafi, creato un canale per portarli in acqua e poi verificato e supportato il loro galleggiamento. In tutti i casi è stato necessario anche bonificare le spiagge dai residui rilasciati dai relitti, prima con il passaggio di un grosso setaccio trainato da una gru, e poi addirittura con i rastrelli per raccogliere anche i pezzi più piccoli.
Tutto il materiale raccolto è stato poi portato fino all’area di stoccaggio appositamente concessa all’Adm, all’interno del porto di Crotone, dall’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Jonio.
Effettuati questi interventi straordinari, ora l’obiettivo dell’Agenzia è quello di intervenire con maggiore velocità e con procedure standardizzate, per limitare i danni ed i costi, magari recuperando le barche prima ancora che si danneggino irrimediabilmente. Ci sarebbe, poi, la possibilità di assegnare quelle in condizioni migliori ad associazioni o enti pubblici per fini sociali, ma per quello sarebbe indispensabile la collaborazione attiva delle Prefetture, che però non sempre rispondono.
Nei giorni scorsi, proprio mentre veniva concluso l’ultimo intervento sull’incantevole spiaggia di Le Cannella, abbiamo intervistato Raffaele Muraca, presidente del comitato cittadino che nei mesi scorsi aveva sollecitato gli enti ad una soluzione rapida del problema