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Si registrano 31.084 nuovi contagi in Italia, che porta il numero dei casi totali a 647.674: è quanto emerge dal bollettino di oggi 30 ottobre, diramato dal Ministero della Salute. Si registrano oggi 4285 guarigioni (per un totale di 283.567), e 199 decessi (su un totale di 38.321). I tamponi effettuati sono stati 215.085; si registrano +1030 ricoveri in ospedale, e 95 in Terapia Intensiva. Tasso di positività: 14,5% (+1,1%).
L’analisi dei dati odierni e della situazione epidemiologica in Italia
L’analisi della situazione epidemiologica in Italia è stata fatta oggi pomeriggio dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, e dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli. Nel periodo 08 – 21 ottobre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,70. Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane, con valori superiori a 1,5.
Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e quattro regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4 (LEGGI QUI). Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.
“Cruciale il ruolo dei medici di medicina generale per garantire la gestione ottimale dei malati” Covid. “Sono al centro dei questo percorso assistenziale e a loro va il ringraziamento” Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, alla conferenza stampa del venerdì sull’analisi della situazione epidemiologica di Covid-19 in Italia.
L’epidemia in Italia è in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. Si segnala che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane”. (ANSA)
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