Sperpero di denaro pubblico, assenteismo e presenza della criminalità organizzata nella pubblica amministrazione. È questo il quadro che emerge della Calabria dalla relazione del procuratore contabile della Corte dei conti della Calabria, Romeo Ermenegildo Palma, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, presso la sezione giurisdizionale di Catanzaro. “I risultati sono certamente significativi – spiega Palma -, infatti sono stati depositati atti di citazione con richieste di condanna per circa 120 milioni di euro e sono state già ottenute nel 2022 condanne per circa 30 milioni di euro, quindi, denaro pubblico che torna nelle casse dello Stato, dopo esserne uscito senza alcuna legittimazione e senza alcun titolo. L’attività è stata svolta con grande attenzione soprattutto in materia sanitaria e ha intercettato diverse ipotesi di danno, soprattutto legate al convenzionamento, agli accreditamenti ed in materia di indebita corresponsione di premi al personale sanitario. C’è anche una presenza pervasiva della criminalità organizzata che condiziona l’attività della pubblica amministrazione”. Sempre in merito al settore della sanità “continua ad esserci, purtroppo, il fenomeno dell’assenteismo, soprattutto in materia sanitaria, cosa che rende ancora più odioso il fenomeno, tenuto conto che le fotografie sono relative al periodo Covid, per cui l’assenza per motivi ingiustificati ha creato ulteriori gravi disservizi”.
Per il resto “la regione – continua il procuratore contabile – è interessata da flussi ingenti di denaro ed il Pil non è proporzionato al denaro che viene speso. C’è certamente qualcosa che non funziona e le indagini della procura sono costantemente mirate a verificare questi aspetti. Sullo sfondo rimane un’attività della burocrazia che non sempre è effettivamente responsabile , perché si misura con norme, leggi e schemi di azione che non sono semplici e, purtuttavia, nella gestione del denaro pubblico anche questo è una sorta di rischio che dovrebbe essere eliminato con riforme strutturali che portino anche i burocrati e gli amministratori ad avere più certezza nell’esercizio della loro azione”.