C’è l’indicazione del luogo di coltivazione e provenienza, la visualizzazione del campo coltivato, addirittura le analisi effettuate sui residui. L’intera storia di ciascuna patata della Sila che arriva in tavola dalle aziende che fanno parte del Consorzio dei produttori di Patata della Sila Igp è scritta sul sacchetto che la contiene. In un Qrcode che ciascuno col suo smartphone può leggere.
Un sistema di tracciabilità praticamente unico nel suo genere, che garantisce assoluta trasparenza e informazioni dettagliate e di facile consultazione per l’acquirente finale.
Tutto inizia quando le patate – identificate per ciascuna delle 90 aziende che le producono – arrivano nello stabilimento di San Giovanni in Fiore. A ciascuna cassa viene assegnato un codice, un cartellino che identifica lotto e produttore, che poi verrà mantenuto fino al confezionamento, come spiega il direttore del Consorzio Produttori di patate associati Albino Carli