“Il monte Poro potrebbe essere una risorsa importantissima per l’economia locale”. Ad affermarlo è Tonino Costa, imprenditore agricolo con terreni sul monte Poro ma anche vicino al mare, a Santa Domenica di Ricadi. Parte delle potenzialità del monte Poro risiedono nel fatto che “essendo ad un’altezza di circa 650 metri, qui si fa una produzione tardiva di ortaggi: finisce la primizia a mare e inizia quella sul monte Poro”. Una delle produzioni potenzialmente più remunerative potrebbe essere quella del peperone e del peperoncino della varietà “tri pizzi”, che si usa per la ‘nduja e per gli altri salumi. Ma c’è un problema importante legato ai costi della produzione: “Sul mercato si vende attorno ad un euro al chilo, ma il “tri pizzi” è leggero, e si usa essiccato, quindi con i costi non ci stiamo”. Di qui l’appello alla politica perché ascolti il mondo dei produttori e le loro necessità.
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