Prima notte in ufficio per Grazioso Manno, presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese, che da ieri ha iniziato lo sciopero della fame e della parola, e non sta neppure assumendo i farmaci salvavita che prende dal 2011 dopo una delicata operazione al cuore. Con lui, nei suoi uffici del Consorzio, amici, dipendenti e rappresentanti delle istituzioni. Lo sciopero Manno l’ha iniziato praticamente con l’apertura degli Stati generali per la diga sul Melito. “Non mangerò e non parlerò – ha detto il presidente del Consorzio di bonifica – fino a quando il ministro Delrio non mi consegnerà il decreto per riprendere i lavori alla diga e il presidente Oliverio non firmerà la delibera di pagamento per gli operai di tutti i consorzi calabresi”.
Per realizzare la diga sul fiume Melito sono necessari 550 milioni di euro e il progetto potrebbe rientrare nel piano contro la siccità del governo. “Chiediamo quindi – ha aggiunto Manno – che il progetto venga inserito nella legge di stabilità 2018 con un atto formale; ad Oliverio chiediamo quattro milioni e 400 mila euro occorrenti per riassumere gli operai stagionali sulla rete di colo in tutti gli 11 Consorzi di Bonifica”.