I Carabinieri e la Polizia di Catanzaro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 indagati per associazione a delinquere, truffa, falsità in testamenti, riciclaggio ed auto riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico e corruzione. In particolare, 2 persone sono finite in carcere e 7 ai domiciliari.
L’indagine, sviluppata tra marzo 2020 e luglio 2021, avrebbe accertato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla falsificazione di testamenti e al successivo reimpiego delle somme illecitamente introitate (quasi 1,5 milioni di euro complessivi) sia nei conti correnti personali che in quelli di alcune aziende riconducibili agli indagati, il tutto anche con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di aziende fantasma intestate a prestanome o comunque sempre riconducibili agli indagati.
In merito al modus operandi dell’organizzazione, in buona sostanza, alcuni degli indagati individuavano persone anziane, privi di familiari, che avevano a disposizione cospicue somme di denaro depositate presso Poste Italiane, mentre altri provvedevano a reperire tutta la documentazione inerente il defunto. Successivamente, tra gli stessi, veniva selezionato un erede ad hoc, contestualmente veniva pubblicato il testamento, evidentemente falso, e tramite un procuratore speciale appositamente nominato, veniva incassata l’eredità o, come accertato in alcuni casi, emergeva il tentativo di riscuoterla.
Nell’attività è risultato coinvolto un dipendente di Poste Italiane. Alcuni degli indagati, tra i quali alcuni professionisti, poi, si prestavano, nelle fasi di apertura dell’eredità, quali testimoni o procuratori speciali in sede di esecuzione dei testamenti, pur a conoscenza della loro falsità.
