Il cedro di Santa Maria del Cedro è stato iscritto nel registro delle Denominazioni d’origine protette (Dop). Lo comunica la Commissione europea in una nota. La Dop “Cedro di Santa Maria del Cedro” designa il frutto tipico dell’agrume noto come “cedro”, coltivato nella provincia di Cosenza, in Calabria. “Il colore, la forma e la consistenza della scorza sono unici e strettamente legati sia ai fattori climatici tipici della fascia costiera tirrenica della provincia di Cosenza sia al fattore umano”, si legge nel comunicato. L’utilizzo del graticcio è la tecnica tipica della zona di produzione di questo agrume, è ciò che influisce sull’aspetto finale del prodotto e serve a proteggere i frutti dal vento invernale, ma anche dai raggi solari”. Le origini del cedro sono antichissime. Nella Bibbia questo agrume viene citato circa 70 volte e descritto come “il frutto dell’albero più bello e come il pomo proibito del Giardino dell’Eden”. A tale proposito i rabbini di tutto il modo, ogni estate, tra luglio e agosto, si ritrovano a Santa Maria del Cedro. E insieme ai contadini del posto selezionano ad uno a uno i cedri migliori per la festa delle Capanne (Sukkoth) che ricorre nel mese di ottobre e che rappresenta l’evento più importante del calendario religioso ebraico.
“Appena qualche mese fa, proprio a Santa Maria del Cedro – ricorda il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto – avevamo ragionato, con tutti i soggetti interessati e parte attiva del processo, degli ultimi e decisivi passi ancora da compiere per arrivare a tagliare questo importante traguardo. Nel giro di pochi mesi, grazie all’impegno profuso dal Consorzio, e per quanto di nostra competenza dal Dipartimento e dall’Assessorato all’Agricoltura, siamo riusciti a centrare, in maniera solenne, un obiettivo rilevante per l’intera Calabria, che una volta ancora trova in sé, nelle risorse della terra e nell’ingegno dei calabresi, un elemento di crescita, ma anche di narrazione di una realtà diversa da stereotipi e apparenze”.
“Il risultato odierno – aggiunge dal canto suo l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo – premia un lavoro di squadra che dimostra come facendo rete si possano superare difficoltà e ostacoli di vario tipo. Il riconoscimento ottenuto ha una valenza straordinaria, essendo il cedro un frutto simbolico da un punto di vista religioso e culturale: rilanciarne il valore in termini di qualità, attraverso un disciplinare che ne sarà garanzia, consentirà di avviare percorsi di ulteriore valorizzazione, pure nell’ottica dello sviluppo del territorio e dell’intera regione”.