Il maxi-processo scaturito dall’operazione “Rinascita-Scott” si celebrerà a Lamezia Terme, in una struttura di proprietà della Fondazione Terina che fino a poco tempo fa ha ospitato un call center. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha firmato il protocollo d’intesa con cui si definisce l’utilizzo dell’immobile; del protocollo fanno parte Regione Calabria, Demanio, uffici giudiziari di Catanzaro, avvocatura e struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri con l’obiettivo di garantire il rispetto delle misure sanitarie anti Covid.
Scongiurato definitivamente, dunque, il pericolo che le udienze del più grande procedimento contro le cosche di ‘ndrangheta, il secondo più imponente della storia dopo quello a Cosa Nostra di Palermo, si potessero tenere lontano dalla Calabria. A breve partiranno i lavori di adeguamento della struttura, che servirà da aula bunker anche per processi futuri.
La maxi-inchiesta – condotta dai carabinieri del Ros, Nucleo anticrimine di Catanzaro e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia – conta 479 indagati. Lo scorso 19 dicembre aveva portato all’arresto di 334 persone, smantellando la cosca Mancuso di Limbadi. In manette erano finiti elementi di spicco e gregari della cosca, ma anche uomini politici e professionisti.
