«Ai crotonesi dico una cosa sola: questi tempi non sono facili per la Chiesa, però io posso garantire (ai fedeli n.d.r.) di avere fiducia. Personalmente posso dire che questi anni di persecuzione della Chiesa, hanno consentito a me di crescere nella fede. La Chiesa, come Madre, a Crotone mi è apparsa sempre più bella e affascinante». Sono le parole di mons. Domenico Graziani – arcivescovo uscente – intervistato a margine della cerimonia avvenuta questa mattina nella Basilica Cattedrale, nella quale è stata ufficializzata la nomina di don Angelo Panzetta nuovo arcivescovo di Crotone-Santa Severina. «Lo accompagnerò nella preghiera – ha dichiarato mons. Graziani riferendosi a don Angelo – e gli starò sempre molto vicino».
Mons. Panzetta ha, inoltre, inviato un messaggio – letto durante la celebrazione di questa mattina in Duomo – ai fedeli crotonesi: «avverto un grande stupore per la scelta di Dio che è caduta su di me e mi ha raggiunto attraverso il discernimento ecclesiale. Si tratta di una disposizione del mio animo che nasce dalla considerazione del coraggio di Dio che ancora una volta ha voluto darmi fiducia affidandomi un ministero caratterizzato da grandissime responsabilità pastorali, spirituali ed umane. Nella preghiera di questi giorni mi hanno accompagnato le parole di San Paolo il quale nel suo epistolario più volte ha individuato la sorgente ultima della sua vocazione apostolica nella misericordia divina. Sono certo che anche la mia vocazione al ministero episcopale sia nata dalla misericordia di un Dio che scommette sulla miseria umana per farla fiorire con la sua grazia. Riprendendo il noto motto pontificio, posso dire che, miserendo et eligendo, sono stato chiamato al ministero episcopale e, proprio per rispondere a questa scelta divina, mi sento profondamente chiamato ad un servizio ecclesiale sorretto dalla misericordia come architrave fondamentale». Il neo arcivescovo eletto ha inoltre salutato i fedeli crotonesi attendendo «con gioia il giorno nel quale potrò incrociare direttamente il volto della mia nuova comunità diocesana, consapevole che il dono di un nuovo pastore costituisce un grande segno della tenerezza e della premura di Dio per un territorio segnato da tante opportunità e tante sfide. Sono certo che pregherete per me e che i nostri Santi Patroni intercederanno per noi perchè in tutto sia glorificato il nome Signore».
G.L.