
Dieci, dodici minuti al massimo. Tanto durò, la sera del 4 dicembre 2016, l’assalto al caveau della società Sicurtransport in località Profeta nel comune di Caraffa, nel catanzarese, che fruttò un bottino di 8 milioni di euro. Un’azione condotta in stile paramilitare da almeno una quindicina di persone dotate di armi pesanti e strumenti tecnologici. La banda – sgominata dagli arresti effettuati stamani dalla polizia – arrivò nella sede della Sicurtransport con un camion con carrello, per il trasporto di una grossa ruspa con martello pneumatico e braccio di 3 metri. Prima di entrare in azione bloccarono tutte le strade di accesso con auto rubate messe di traverso e incendiate. Quindi staccarono una centralina inserendo un dispositivo per disturbare i ponti radio e isolando la zona telefonicamente. Solo allora entrò in azione la ruspa che sfondò il muro in cemento armato rinforzato con barre di acciaio del caveau. Fu un’azione rumorosa. Alcuni abitanti della zona parlarono di un botto e di rumori fortissimi che li indussero a barricarsi in casa e a chiamare le forze dell’ordine. E proprio l’intervento della polizia costrinse la banda a lasciare altri 40 milioni depositati nel caveau. (Ansa)
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