È un piccolo scrigno che custodisce pietre davvero molto preziose. Non ha spazi estesi il Museo archeologico nazionale di Crotone, ma è senza dubbio un gioiello raro nel panorama museale, e non soltanto in quello calabrese. Al suo interno custodisce testimonianze di un’epoca magnogreca di enorme splendore per la città di Kroton, ma più in generale narra la storia antica di una città che rispetto a quel periodo storico straordinario ha un prima, e un dopo: e anch’essi hanno tanto da raccontare.
A guidarci alla scoperta di questo scrigno, di cui non tutti probabilmente conoscono il vero valore, è il direttore del Museo archeologico nazionale di Crotone, Gregorio Aversa….
Nato nel 1968, il museo archeologico nazionale di Crotone trae origine dalla collezione ereditata dal precedente museo civico. La nascita della Soprintendenza ai beni archeologici, con l’apertura di un ufficio proprio nei luoghi dell’antica Kroton, danno poi il via ad una serie di campagne di scavi, che nel tempo lo arricchiscono di reperti (anche molto preziosi) che coprono l’intero percorso storico di questi luoghi. Concepito come un racconto della storia della città, oggi si sviluppa su due piani, in un percorso temporale che culmina con il suo tesoro più grande, i preziosissimi reperti ritrovati nell’edificio B del complesso che comprendeva il tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna