Laddove c’era una bad girl ora c’è una donna matura, che la maternità ha reso ancora più raggiante, e che ha deciso di mettere la sua esperienza a disposizione della Federazione e dei giovani talenti del futuro, che contribuirà ad allevare. Rosalba Forciniti è tornata a Crotone per rendere omaggio ai 50 anni di attività judoistica di Aldo Brugellis, mostro sacro del judo crotonese e calabrese sia da atleta che da allenatore. L’ultima volta fu pochi mesi dopo la conquista del bronzo olimpico a Londra 2012, prima donna calabrese medagliata ai Giochi, ed alla vigilia dell’oro agli Europei 2013, vette di una carriera straordinaria che assomma anche un oro agli Europei juniores, gli argenti agli Europei 2010 ed in Coppa del Mondo nel 2011 oltre ad un mare di podi ed altri premi. Nel 2014 il ritiro, il matrimonio e due bambini, i trionfi più straordinari. Che alla fine hanno scacciato la nostalgia del tatami, il ritorno di un anno e mezzo fa servito proprio per definire la scala delle priorità. Ora Rosalba è un tecnico federale: andrà a caccia di talenti, trasmetterà metodi, tecniche e segreti agli atleti più forti del judo italiano perché diventino come lei, arrivata sul podio olimpico partendo da Longobucco, nel cuore della Sila Greca.
La luna, 50 anni fa, era un kimono. Aldo Brugellis lo ha sempre onorato, ed è per riconoscere quest’impegno e questa passione che la Federazione ha scelto una medaglia olimpica per lo stage che si tiene a settembre, all’inizio della stagione agonistica. All’omaggio della Federazione non ha corrisposto un’adeguata sensibilità istituzionale (assenti il delegato Coni e l’assessore allo sport). E Brugellis, irredimibile polemista, non le manda a dire.
F.S.