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La Cosenza che Vuoi accende i riflettori sulle criticità del centro storico: “Cosa fanno le istituzioni?”

“Il recente episodio dell’incendio scoppiato in data 12 novembre nel palazzo in via Campagna nel centro storico a Cosenza, oggetto anche della cronaca giornalistica, ha messo a nudo le condizioni di estrema pericolosità e la conseguente scarsa qualità della vita in cui versano molti cittadini residenti in quella parte della nostra città di Cosenza”. Lo scrivono in una nota i responsabili del circolo di Cosenza del movimento politico La Calabria che vuoi, che accendono i riflettori sul centro storico a Cosenza.

“Si apprendono sempre più spesso di episodi di criticità sociale in quelle zone della città – proseguono – dell’aumento della micro criminalità e via dicendo ed anche ad occhio nudo si notano palazzi a rischio di crollo nei quali a volte scoppiano involontariamente incendi nelle abitazioni per le condizioni di vita molto lontane dai livelli minimi di civiltà. Eppure da tempo, con una certa frequenza, si sentono annunci in pompa magna da parte del governo cittadino di interventi che prevedono l’investimento di fiumi di ‘denari’ pubblici in quella parte di città che si avvia a diventare – a sentire i proclami – centro attrattivo di turisti da tutte le parti d’Italia e forse anche d’oltr’Alpe. Si tace, rigorosamente, che oggi in quelle strade e negli appartamenti di quei palazzi, i cittadini vivono in condizioni inaccettabili, che c’è una marginalità sociale che non può essere dimenticata o nascosta e che non ha la possibilità di aspettare i turisti con qualche macchina fotografica per poter vivere meglio”.

“Alcuni residenti di quella zona – prosegue il comunicato di Gentile e Tucci, presidente e segretario del circolo cittadino La Cosenza che vuoi – sono costrette a riscaldarsi con pericolose stufe a gas ed a sfidare la morte lanciandosi dal terzo piano pur di sfuggire alle fiamme degli incendi malauguratamente accaduti per via di sistemi di riscaldamento estemporanei, come accaduto al giovane extracomunitario, proprio di recente. E le istituzioni che fanno, oltre ad annunciare i cosiddetti fiumi di denari? Liquidano la vicenda e si lavano le mani con una fredda ordinanza di sgombero. E’ proprio così. In seguito all’accaduto del giovane extracomunitario lanciatosi dal terzo piano di palazzo Campagna per sfuggire alle fiamme divampate nel suo appartamento, il Comune di Cosenza ha inteso notificare un’ordinanza di sgombero a tutti i residenti in quel palazzo con intimazione a provvedere in tempi rapidi al rispristino delle condizioni di agibilità dell’immobile. Ma forse che i residenti in quella zona non sapevano già prima del triste accaduto che l’immobile non era agibile? Forse che lo abbiano appreso grazie alla tempestiva ordinanza di sgombero emanata dal comune? Beh, non è propriamente così”.

“La verità – conclude la nota – è che le persone vanno sostenute ed aiutate a vivere meglio ed è molto singolare che una giunta di centro sinistra che dice di aver messo nelle priorità della propria agenda politica quella di sostenere le fasce deboli e gli stati di bisogno, si limiti ad emettere di fronte ad episodi simile, una – sicuramente doverosa ma non sufficiente – ordinanza di sgombero. E non si adoperi, invece, a trovare soluzioni abitative idonee a risollevare le condizioni di dignità dei propri concittadini. Vogliamo ricordare alla giunta di centro sinistra che welfare è anche e soprattutto prevenzione degli stati di bisogno, che riqualificazione delle zone emarginate della città significa anche e necessariamente sostenere e migliorare le condizioni di vita inaccettabili delle persone in quelle zone residenti e che, soprattutto ed imprescindibilmente, gli investimenti di fiumi di denaro devono migliorare la vita dei cittadini prima che tutto il resto”.

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