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La Regione, Muccino, il turismo e un’idea nuova e sostenibile di Calabria

TgCal24 aveva proposto l’altro ieri una riflessione attenta sulla decisione, adottata dalla Giunta Regionale, di affidare a titolo oneroso al regista Muccino la realizzazione di un video promozionale sulla Calabria. Lo avevamo fatto in totale sintonia con una linea editoriale che ci porta a sostenere una nuova idea, identitaria e sostenibile, di una Calabria che finora, nel suo complesso, è stata governata male. Una delle ragioni più profonde del malgoverno di centrodestra e di centrosinistra (ci sarebbe qui da aprire un dibattito accurato sul partito unico della Calabria) può essere individuata nella mancata piena valorizzazione delle risorse di una regione potenzialmente ricchissima: storia, archeologia, natura, paesaggi, clima, agroalimentare, enogastronomia, artigianato tradizionale, stili di vita, così come spiega il progetto Magna Grecia Lifestyle che è uno dei pilastri “ideologici” più moderni e spendibili, a nostro avviso, affinché il Sud e la Calabria possano parlare a testa alta al resto del mondo globalizzato.

La nostra difesa della Calabria e della Calabresità non è generata da visioni autarchiche o “xenofobe”, bensì da un rifiuto netto di ogni forma di colonialismo politico, economico e culturale. La Calabria, così come attestano i principali indicatori socio-economici, soffre di una condizione gravissima di degrado anche perché non ha mai creduto fino in fondo in se stessa, non ha mai valorizzato i propri asset identitari, non ha mai lavorato per la costruzione di un forte mercato interno, non ha quasi mai utilizzato i fondi strutturali per ridurre quel gap di sviluppo che la separa dal resto d’Europa. Ma se proprio vogliamo andare in fondo al ragionamento, le classi dirigenti calabresi non sono mai riuscite, e qui si riscontra un enorme limite politico-culturale, a ribaltare il concetto stesso di sviluppo, neanche dopo l’emergenza Covid-19 che ha aperto un ragionamento globale sulle priorità del vivere civile.

Non abbiamo nulla contro il regista Muccino e il cast di attori chiamati a svolgere una specifica attività professionale. Nella giornata di oggi il Pd ha sollevato delle perplessità di tipo politico-istituzionale e metodologiche, mentre colleghi della stampa hanno pubblicato notizie sui grossi importi in gioco (peraltro riprese, nei volumi totali, dallo stesso partito di Zingaretti). In un’epoca di gravissima crisi economico-sociale che ha messo in ginocchio tante aziende e famiglie, e che minaccia contraccolpi devastanti sul fronte occupazionale, una così eventuale alta remunerazione di prestazioni professionali, se i numeri dovessero essere confermati, desterebbe più di qualche ragionevole perplessità. Ma aspettiamo, per una parola definitiva, tutti i dettagli che fornirà la Regione Calabria con la pubblicazione dei relativi atti sul Burc. Finora noi siamo a conoscenza solo della delibera della Regione Calabria, n. 137 del 15 giugno 2020, pubblicata sul Burc n. 64 del 26 giugno 2020. Leggeremo con attenzione i prossimi atti.

Nell’ottica della massima valorizzazione delle risorse imprenditoriali, economiche, culturali ed intellettuali della Calabria, avremmo preferito che la Giunta Regionale guidata dalla presidente Jole Santelli lanciasse una manifestazione pubblica aperta anche e soprattutto ai giovani talenti (registi, sceneggiatori, creativi, videomaker…) emersi dalle università calabresi, con particolare riferimento all’Unical, e dalle Accademie di Belle Arti di Catanzaro e di Reggio Calabria. Avremmo anche avuto modo, così facendo, di dare sfogo alle notevoli energie, pure finanziarie, investite dalla stessa Regione sui grandi eventi (festival, ecc.) e sulle principali strutture teatrali della Calabria (Cilea di Reggio, Rendano di Cosenza, Politeama di Catanzaro…). Si è sempre detto, infatti, che il sostegno a questo mondo della cultura e dello spettacolo aveva ed ha anche l’intento di alimentare, perfezionare e potenziare la crescita di intelligenze specifiche su base regionale e locale. Quale migliore occasione, quindi, di un racconto audio-video basato, a quanto pare di capire, sugli agrumi di Calabria? Non una Calabria che si chiude in se stessa, quindi, ma al contrario una Calabria che investe su se stessa, che è orgogliosa di se stessa e dei propri giovani talenti, che rifiuta pregiudizialmente ogni possibile forma di provincialismo o di sudditanza culturale.

La nostra idea di sviluppo identitario della Calabria, fra turismo sostenibile, agroalimentare di filiera corta, investimenti su archeologia e beni culturali, sostegno vero all’artigianato artistico ha bisogno prima di tutto di una grande svolta in termini di visione politica. La Calabria dovrebbe riuscire ad essere, consapevolmente e con orgoglio, se stessa, così come insegnano i progetti “Io Scelgo Calabria” e “Magna Grecia Lifestyle”.

Né sfuggirà che oggi il migliore spot possibile per promuovere il turismo nella regione dovrebbe parlare di soluzione definitiva dell’emergenza rifiuti, un’enorme e orribile schiaffo alle bellezze naturalistiche e alla genuinità agroalimentare della regione. Ma questo è un altro capitolo sul quale ritorneremo a breve.

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