Catanzaro sta provando a rialzare la testa e deve continuare a gridare un “No” rumoroso ai possibili ricatti di certa politica da dimenticare. Ieri sera, da Palazzo De Nobili, è partito un ottimo segnale di vero civismo, di vera consapevolezza storica e politica, con la “P” maiuscola. Ho apprezzato molto per tono e contenuti gli interventi di tutti, ognuno espressione di settori di un capoluogo che non ha più voglia di fare da spettatore al declino della Calabria. Non di Catanzaro, ma della Calabria! La duplicazione della Facoltà di Medicina, per come è stata realizzata, senza alcuna idea alta di sviluppo armonioso ed equilibrato dell’intera regione, è un male per la Calabria tutta e non solo per il capoluogo, anche perché innesca forme di campanilismo deteriore che proprio l’assemblea di ieri sera ha respinto in modo pregiudiziale. La Città ha risposto. Ora sia il Consiglio comunale, senza distinzioni partitiche, a dimostrare di essere il Senato di Catanzaro. A dimostrare che quell’Aquila del vessillo ha un senso, ha un valore, ha una coerenza secolare, ha una dignità che non si piega. E si lascino da parte, una volta per tutte, le beghe di basso profilo. Se ci sono (non lo so!) ricatti politici che serpeggiano sia la magistratura a valutarli, e il sindaco Fiorita, nel caso, non abbia timore di denunciarli apertamente. Se c’è un’idea miope della politica la si isoli. Il futuro di Catanzaro, dei suoi valenti professionisti, dei suoi artigiani, dei suoi commercianti, dei suoi impiegati, dei suoi giovani, delle sue tante donne preparate e combattive (diverse sono intervenute ieri con coraggio e contenuti), non dipende da chi farà l’assessore o da chi guiderà questo o quell’ente. Il futuro di Catanzaro dipende dal cervello e dal cuore di tutto il suo Popolo che deve avere la maturità civile di selezionare i migliori, perché finalmente uno dei centri storici più belli del Sud Italia possa rifiorire, perché finalmente la città del mare di Ulisse diventi tale, perché le troppe emergenze accumulate vengano superate con progetti che, ovviamente, richiedono anni di lavoro. Ieri ho avuto l’orgoglio di sentirmi Catanzarese e Calabrese, ma anche Reggino e Cosentino, Crotonese e Vibonese. Si lascino ad altri i giochi di potere che sono il dramma storico di una Calabria che vanta più esempi di malgoverno che non il contrario. Un bravo a Nicola Fiorita, ad Antonello Talerico, a Valerio Donato che hanno incanalato nel giusto verso la reazione civile della città, una reazione nobile e seria, da vero capoluogo di regione. E un bravo a tutti gli intervenuti che hanno supportato con la loro presenza e le loro parole una battaglia politica che resterà negli annali della Calabria. Non stupide barricate ma ragionamenti. Non prove di forza ma pensiero. Non lotte di campanile ma visione. Sia prima di tutto il presidente della Regione a recepire questa sensibilità, e poi lo facciano anche i Rettori delle Università calabresi, i parlamentari, i consiglieri regionali. Sarebbe stato compito loro esporre alla Calabria un piano articolato e strategico di sviluppo dell’offerta formativa, connesso al potenziamento di altri servizi fondamentali, a partire dalla sanità. Non hanno voluto o non hanno saputo farlo. I cittadini stanno dando una lezione di compostezza e di saggezza, ma anche di forza decisa e tranquilla, attrezzata e documentata. Il sindaco Fiorita ha firmato una pagina che merita di essere ricordata. Ora la palla passa al Consiglio comunale. Se fossi il sindaco, che ieri ha fatto benissimo a manifestare la propria piena disponibilità a siglare senza pregiudizi un Patto per la Città, mi presenterei nell’Aula dicendo: oggi qui potete scrivere il futuro di Catanzaro e della Calabria, o segnare il definitivo distacco tra cittadini e politica, la gente ci osserva e giudicherà! Ora servono unità d’intenti, passione vera, orgoglio, energia vitale. Siamo di fronte a un appuntamento con la storia, e non con gli interessi di questo o di quello. L’Aquila ieri sera ha ripreso a volare, non la si faccia precipitare. E nessuno pensi che l’intera partita possa essere giocata da mani inesperte! Siamo tutti Calabresi, non Catanzaresi o Cosentini. E chi gioca allo sfascio non lo fa per il bene del Popolo. Si ricordi John Kennedy a Berlino: “Ich bin ein Berliner”. A certa politica regionale che non ha saputo unire la Calabria il Consiglio comunale di Catanzaro insegni il significato etico di essere un Popolo: Io Sono Calabrese! Avanti tutta sindaco Fiorita, ora anche con la spinta di un’intera Città. Per Catanzaro, per Cosenza, per Reggio, per la Calabria! In una terra che, purtroppo, da sempre ha più nemici interni che esterni. (Massimo Tigani Sava)
Fotografia pubblicata: un’immagine dell’assemblea pubblica di ieri a Catanzaro