Don Serafino Parisi è il nuovo vescovo di Lamezia Terme: ieri pomeriggio a Santa Severina è stata celebrata dall’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Angelo Panzetta, l’ordinazione episcopale; come vescovi consacranti, il predecessore di Parisi, ora vescovo di Nicosia, mons. Giuseppe Schillaci e Claudio Maniago, arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace. Tante le persone accorse per salutare mons. Serafino e tante sono giunte dal Lametino per abbracciare la nuova guida.
Mons. Parisi – nel suo discorso – si è espresso contro ogni guerra, ricordando gli orrori che si stanno registrando in Ucraina, in favore della ricostruzione di relazioni profonde, significative, come quelle che per tanti anni è stato possibile creare a Santa Severina attraverso tante iniziative culturali di cui la comunità ecclesiale è stata animatrice. Il nuovo vescovo di Lamezia ha voluto ripercorrere la sua vicenda ecclesiale, i suoi formatori, le parrocchie servite come parroco, il Seminario Teologico di Catanzaro e l’Istituto Teologico Calabro, dove per più di trent’anni mons. Parisi ha insegnato Sacra Scrittura.
Rivolgendosi alla comunità diocesana di Lamezia, in modo particolare al suo Presbiterio, il nuovo vescovo ha espresso il desiderio di voler contribuire alla costruzione di relazioni ecclesiali significative, perché “è come soggetto ecclesiale, non tanto come singoli, che siamo chiamati a offrire la nostra testimonianza cristiana”. Monsignor Parisi ha concluso il suo ringraziamento con una bellissima immagine. L’asciugamano con il quale è stato raccolto il crisma versato sul capo di mons. Parisi è frutto del paziente lavoro di sua mamma, che era sarta. In quell’oggetto semplice ma prezioso, ricamato ad arte, mons. Parisi ha visto la sintesi di tutto una vita, quella dei suoi genitori, donata per i propri figli. Con lo stesso spirito di dedizione e di servizio, don Serafino ha auspicato di poter vivere il proprio ministero episcopale nella chiesa lametina. Tra i vari ringraziamenti, non sono mancati quelli ai vescovi suoi conterranei: don Tonino Staglianò – vescovo di Noto, don Fortunato Morrone – arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, e don Pino Caiazzo – arcivescovo di Matera-Irsina, questi due purtroppo assenti per Covid ed impegni per la festa della Madonna della Bruna.