I parenti delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro hanno bloccato la strada davanti al PalaMilone, dove si trova la camera ardente con le vittime della tragedia. La protesta è scoppiata quando i parenti hanno saputo che era arrivata la disposizione di trasferire in brevissimo tempo tutte le salme a Bologna. “Siamo qui da una settimana – dicono – e ogni giorno dalla Prefettura ci dicono una cosa diversa. Noi vogliamo portare i nostri morti a casa. Ci avevano detto che la situazione si stava bloccando, e invece stamattina dicono che tutte le salme devono essere portate a Bologna. Quanto tempo ancora dobbiamo aspettare per riavere i nostri cari? Perché non ci dicono la verità una volta per tutte? Noi non ci muoviamo da qui”.
Nella giornata di ieri erano state trasferite le prime salme, e dalla Prefettura si era appreso di contatti in corso anche con l’Afghanistan per riuscire a rimpatriare i cadaveri. Questa mattina l’improvviso cambio di rotta, che per i parenti delle vittime vorrebbe dire seguire nuovamente i loro cari in un’altra città italiana ed allungare ulteriormente i tempi del rimpatrio. A quanto si apprende da Adnkronos al momento il trasferimento delle salme a Bologna è stato sospeso.