Carmine e Domenico Serravalle, proprietari della centrale di biomasse di Cutro, e Salvatore e Domenico Serravalle, proprietari di un’industria boschiva, potrebbero tornare in libertà. Sarebbe la conseguenza della decisione della Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio la decisione del Tribunale della Libertà di Catanzaro, che aveva confermato le accuse e le misure cautelari a carico degli indagati, finiti in carcere lo scorso 3 ottobre con l’accusa di essersi messi a disposizione delle cosche di Mesoraca per gestire un traffico di rifiuti e truffare lo Stato. Le decisioni appartengono a due collegi diversi della prima Sezione penale della Corte e quindi a ben dieci giudici. Ciascun ricorso ha avuto un relatore diverso e quindi la questione nel suo complesso è stata approfondita da quattro giudici diversi, spiega il collegio difensivo composto dagli avvocati Francesco Verri, Vincenzo Ioppoli, Vittorio Manes, Valerio Spigarelli e Angela La Gamma.
‘Ndrangheta, biomasse Cutro: i Serravalle potrebbero tornare in libertà
Erano stati arrestati lo scorso ottobre con l'accusa di essersi messi a disposizione della cosca di Mesoraca per gestire un traffico di rifiuti24 Marzo 2023 11:49

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