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‘Ndrangheta in Canada: il tesoro del “Siderno Group of Crime” oltreoceano (VIDEO)

Segui il denaro, suggeriva Giovanni Falcone per indicare il metodo migliore per dare una svolta alle indagini antimafia. E sequestri e confische, ormai è chiaro, alle ‘ndrine fanno più male degli arresti. Angelo Figliomeni, il boss considerato a capo del “Siderno Group of crime”, che governava le dinamiche della cosca sidernese in Canada ma prendeva decisioni anche su quello che si sarebbe dovuto fare o non fare in Calabria, aveva accumulato un vero tesoro. Dopo i due ravvicinati capitoli dell’inchiesta “Canadian ndrangheta connection”, del 18 luglio scorso e di quattro giorni fa, in tutto 40 arrestati tra affiliati e prestanome delle cosche Commisso, Figliomeni e Muià, sono proseguiti sopralluoghi e perquisizioni negli uffici delle società finanziarie ed immobiliari controllate dalle ndrine, e sono stati bloccati circa 500 conti bancari. E poi, è emersa anche la sete da accumulo di beni di lusso: nel garage di Figliomeni sono state trovate due Ferrari, in casa numerosi orologi Rolex. Insomma, la strategia che il magistrato palermitano aveva intuito essere la più efficace per colpire le cosche ora è stata adottata nelle indagini anche nell’Ontario, la più popolosa delle 10 province dell’immenso paese nordamericano, in cui si trovano sia la capitale, Ottawa, sia la città più grande, Toronto, metropoli eletta dalle ndrine come nuovo eldorado. Ecco, dunque, che l’aggressione di magistratura e forze di polizia si sposta, più che sul contributo di nuovi testimoni, che possono essere intimiditi e finire per cedere alla paura, sul piano delle capacità finanziarie, del riciclaggio di denaro, degli enormi reinvestimenti dei profitti illeciti di un periodo lungo più di 40 anni, poiché le relazioni che hanno accresciuto il potere delle cosche sidernesi in Nord America si saldano almeno dalla metà degli anni ’70. In Canada, le inchieste delle ultime tre settimane hanno suscitato scalpore proprio per la scoperta dello sfarzo e della sontuosità che i boss si sono concessi, ed hanno anche indotto i dirigenti della polizia canadese a fare paragoni ingombranti, come quello fra Figliomeni ed Al Capone, storicamente riconosciuto come uno dei più grandi evasori fiscali della storia della malavita: il boss calabrese avrebbe nascosto al fisco canadese circa 4 milioni e mezzo di dollari solo tra il 2015 ed il 2017. E quello della sottrazione di risorse alla fiscalità generale è un argomento estremamente solido da vantare in tribunale e che farà molta presa sull’opinione pubblica nordamericana, che su certi temi è, da sempre, particolarmente sensibile. Gli investigatori canadesi, ai quali quelli italiani hanno offerto input determinanti, hanno seguito per mesi l’andamento all’interno dei casinò dell’area metropolitana di Toronto e dell’Ontario ed hanno stimato che, nel giro di pochi anni, giocando una media di 50 mila dollari al giorno, le ndrine hanno lavato circa 70 milioni di dollari. Ma che non tutto filasse liscio lo ha rivelato, con clamore, l’omicidio del 33enne Cosimo Commisso e della fidanzata, la 26enne Chantelle Almeida, uccisi il 2 luglio di un anno fa mentre erano fermi in macchina a Vaughn, appena a nord di Toronto. La famiglia di Cosimo Commisso ufficialmente gestiva un ristorante, ma era evidente che le modalità dell’agguato fossero quelle di un delitto pianificato, di mafia. L’inchiesta “Canadian ndrangheta connection 2” ha documentato, per la prima volta, che in Ontario esiste una struttura territoriale riferibile alla locale di Siderno, governata da un organismo che si riunisce ed assume decisioni ed interviene anche su quello che succede in Calabria. E questo ha rappresentato un salto di qualità investigativo inedito.

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