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Operazione “Le piramidi”, nuovi sequestri di preziosi ed una denuncia per armi

Un nuovo sequestro di preziosi ed una denuncia per armi arrivano a porre un altro tassello nell’operazione “Le piramidi”, condotta nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria.

“Il 27 maggio scorso – spiega una nota – è stato emesso un decreto di sequestro preventivo per un valore complessivo di circa 1.500.000 di euro nei confronti di 3 soggetti appartenenti ad un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti di truffa aggravata mediante la raccolta e gestione di risparmi, la vendita di strumenti finanziari fasulli ed a struttura piramidale, in assenza delle prescritte autorizzazioni in danno di oltre un centinaio di risparmiatori dislocati su tutto il territorio nazionale. I malcapitati clienti, con la falsa promessa di un investimento finanziario sicuro, a breve termine e dagli elevati ritorni economici, venivano introdotti dagli indagati in meri schemi piramidali di nuova generazione – i cd. “Nuovi Ponzi” – che, di fatto, hanno consentito ai sodali di impossessarsi illecitamente di ingenti capitali. Gli indagati, inoltre, facevano sottoscrivere polizze assicurative fittizie a garanzia degli investimenti incoraggiando cosi i potenziali clienti a stipulare i predetti strumenti finanziari”.

Durante l’operazione condotta dalle Fiamme Gialle sono state eseguite alcune perquisizioni nei confronti dei tre indagati, e nel corso delle perquisizioni  “i militari hanno individuato – nelle immediate adiacenze dell’abitazione del principale indagato – un terreno agricolo con annesso fabbricato rurale in cui erano collocate due casseforti blindate ad armadio di grandi dimensioni”. Nelle casseforti i militari hanno trovato “51 diamanti di diverse carature, 125 orologi di pregio (tra cui Rolex, Cartier, Patek Philippe, Tudor, Eberhard, Omega, Breitling e Longines), 3.398 monete (tra cui 3.368 medaglie commemorative in bronzo), 624 pezzi tra anelli, bracciali, pendenti, orecchini, accendini, collane, spille e pietre preziose, il cui valore complessivo, in corso di valutazione, ammonterebbe a circa un milione di euro. In relazione al possesso di tali beni di notevole valore, l’indagato non è stato in grado di fornire nell’immediatezza una adeguata giustificazione”.

Sussistendo, dunque, l’ipotesi di ricettazione in capo all’indagato, i militari hanno proceduto all’immediato sequestro di tutti i preziosi mettendoli a disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Intanto continuano ad arrivare alle Fiamme Gialle di Reggio Calabria numerose segnalazioni da parte di privati cittadini che – a seguito delle immagini video diffuse dai mezzi di informazione – avrebbero riconosciuto tra i preziosi sequestrati taluni beni di loro proprietà già oggetto di denuncia di furto. “Le attività – spiega la nota –  svolte anche mediante l’ausilio del cash dog “Daba” – unità cinofila addestrata alla ricerca di valuta – hanno riguardato gli immobili nella disponibilità degli indagati, di cui 3 ubicati in Reggio Calabria e 2 in Padova”.

Nell’ambito della stessa operazione, i finanzieri hanno inoltre trovato in un’altra abitazione, 8 armi bianche (tra cui coltelli da caccia, coltello “ninja”, pugnali e tirapugni) detenute dal fratello di uno degli indagati, in assenza della prescritta comunicazione all’Autorità di PS. Il soggetto è stato pertanto denunciato e le armi sottoposte a sequestro”.

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