«Mi piacerebbe che il Ponte sullo Stretto, che sarà la più importante opera pubblica d’Italia, potesse essere intitolata al grande uomo che l’ha ispirata: Silvio Berlusconi». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo alla convention di Forza Italia a Paestum.
«E’ stata un’opera osteggiata per tanti anni in quanto era diventata ideologica, come se fosse il Ponte di Berlusconi – ha proseguito Occhiuto – ha ragione il presidente Schifani quando dice che è un’infrastruttura molto importante per la Calabria e per la Sicilia, anche dal punto di vista occupazionale. Sarebbe bello che il Ponte potesse essere un attrattore di altre importanti infrastrutture. Così come avvenne con la realizzazione dell’Autostrada del Sole, quando all’epoca si disse che si andava a costruire una grande opera in assenza delle strade ordinarie. Poi, invece, con l’autostrada furono fatte anche le altre infrastrutture viarie. Per cui, io sono convinto che il Ponte possa essere un grande attrattore anche di altre opere. Il Ponte non deve rappresentare una cattedrale nel deserto, bensì un’opera pubblica che accelera la realizzazione di altre infrastrutture complementari».
Porto di Gioia Tauro: «Governo si svegli contro direttiva UE»
Occhiuto è inoltre intervenuto anche sulla direttiva dell’Unione Europea in materia di porti, che coinvolge anche quello di Gioia Tauro. «Vorrei sottolineare – ha dichiarato – che il governo si sta facendo passare sotto il naso una cosa che può essere devastante per i porti italiani. Sveglia, esorto l’esecutivo a stare più attento».
«Noi siamo per un’Europa che fa il bene delle comunità degli Stati membri – ha dichiarato Occhiuto – ma, sinceramente, questa Ue talvolta si comporta stupidamente. Ne è dimostrazione la direttiva europea, improntata a quell’ambientalismo fanatico e ideologico, che prevede che i terminalisti che oggi operano nei porti italiani o europei, debbano pagare molte più tasse perché inquinano. Succederà che questi terminalisti i container li andranno a scaricare nei porti del Nord Africa, e una realtà come Gioia Tauro, che è il primo porto di transhipment d’Italia con una percentuale pari al 65%, rischia di essere fortemente penalizzato. Anche in questo caso il governo deve essere conseguente con la scelta di fare il Ponte e intervenire anche sulle altre questioni connesse allo sviluppo di questa area. Come nel caso del rigassificatore. Ci sono presidenti di altre Regioni che non vogliono questo tipo di opere. Io, come il presidente Schifani, ad esempio stiamo realizzando i termovalorizzatori e chiediamo anche di fare i rigassificatori. Però al governo diciamo di essere un po’ più veloce, perché se vogliamo che il Mezzogiorno diventi l’hub anche energetico dell’Italia e dell’Europa bisogna essere conseguenti».