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Porto di Gioia Tauro, nave portacontainer rimane incagliata: la Guardia Costiera apre fascicolo

Attualmente - riferisce la Capitaneria di Porto - non si registrano danni a persone e all’ambiente

Questa mattina, nel corso della manovra di uscita dal porto di Gioia Tauro, la nave portacontainer “MSC Elaine” ha impattato con la prua sinistra contro la barriera frangiflutti dell’imboccatura del porto. La nave, che era in manovra con l’ausilio di 2 rimorchiatori portuali e con condizioni meteo ottimali (assenza di vento e onda), si è quindi incagliata sulla scogliera, in corrispondenza del fanale verde, impossibilitata a muoversi. Attualmente – riferisce la Capitaneria di Porto – non si registrano danni a persone e all’ambiente.

La Capitaneria di porto gioiese, che ha assunto il coordinamento delle operazioni di disincaglio, ha inviato sul punto una propria motovedetta e 2 squadre di nostromi (che hanno verificato l’assenza di ogni danno ad equipaggio ed altre persone), ed ha disposto l’invio sul posto di tutti e 4 i rimorchiatori presenti in porto, attualmente ancora impegnati nelle operazioni di disincaglio, unitamente ad una squadra di sommozzatori locali per la verifica di eventuali danni sull’opera viva. A margine delle attività operative, la Guardia Costiera ha aperto anche una inchiesta amministrativa per ricostruire la dinamica degli eventi e individuare eventuali profili di responsabilità.

+++ AGGIORNAMENTO ORE 18:30 +++

E’ ancora incagliata nella barriera frangiflutti del bacino di evoluzione del porto di Gioia Tauro la motonave Msc Elaine, battente bandiera di Panama, lunga 340 metri, larga 46 e con un pescaggio di 14 metri. Dopo ore di tentativi di ben cinque rimorchiatori la prua della nave è ancora ancorata ai tetragoni in cemento armato della barriera. Si sta facendo ogni sforzo per far muovere la nave che non presenta, secondo quanto hanno potuto accertare i sommozzatori, squarci importanti anche se non si escludono, perchè ancora non perfettamente visibili. Squarci che forse hanno interessato la prima barriera in lamiera dello scafo, che ne ha due ad intercapedine. Quel che sembra certo è che la nave non stia imbarcando acqua e questo rassicura i soccorritori. Secondo i primi rilievi si pensa che circa un centinaio di metri della parte immersa della ciglia della nave sia adagiata sulla barriera frangiflutti e questo rende difficoltose le operazioni di disincaglio. La Capitaneria di Porto di Gioia Tauro ha avviato un’inchiesta per risalire alle cause dell’incidente che possono essere varie: un guasto ai motori o al timone, o un errore umano. Inchiesta interna anche della linea di navigazione. Adesso si aspetta di capire se il moto ondoso previsto per la nottata possa aiutare le operazioni. Se questo non avverrà, come extrema ratio si cercherà un pontone dotato di una gru per alleggerire dai container la prua della nave. In ogni caso si prevedono tempi lunghi che potrebbero portare ad un blocco del porto anche per alcuni giorni con danni rilevanti sul piano economico per tutto il sistema logistico della linea e del porto.

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