Se, dopo il rinvio di lunedì scorso, neanche il 25 marzo il Consiglio regionale della Calabria approverà la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere, la Cgil è pronta alla mobilitazione. È dura la reazione del sindacato di fronte a quella che viene, a tutti gli effetti, considerata un’occasione inutilmente persa: la riunione convocata presso la sede regionale di Catanzaro, proprio per fare il punto sulle politiche di genere, ovviamente è stata interamente assorbita da quello che è accaduto l’altro ieri, un rinvio incomprensibile, se si tiene conto che la proposta di legge giace ormai dal 2015 nei cassetti di via Cardinale Portanova, e che ha fatto precipitare popolarità e credibilità della massima assemblea elettiva calabrese. Per Caterina Vaiti, della segreteria regionale, il forte dissenso ed il venir meno della maggioranza hanno rappresentato uno scivolone ingiustificabile, che indigna tutte le donne calabresi.
Per il segretario generale della Cgil calabrese, Angelo Sposato, la mancata approvazione della legge sulla doppia preferenza mostra i limiti e la mancanza di maturità da parte di una classe politica che, dice Sposato, si limita a galleggiare e che è incapace di fare scelte innovative sui temi e le emergenze sociali più urgenti. Per Sposato, che preannuncia un presidio all’esterno del palazzo del Consiglio regionale per il 25 marzo prossimo, ora occorre recuperare sia in termini di tempo che di orgoglio e di reputazione, perché si parla di una norma di civiltà che non riguarda solo le donne. E di un a questione che mette in discussione la stessa tenuta della maggioranza politica che sostiene l’attuale giunta.