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Punti vendita nell’aeroporto di Lamezia Terme, Fisascat Cisl dopo la protesta: presto un nuovo bando della Sacal

«Abbiamo raggiunto un primo obiettivo, ma rimaniamo attenti a quanto accadrà per tutelare i lavoratori e ad assicurarci che non venga calpestata la loro dignità e professionalità». Fortunato Lo Papa, segretario generale della Fisascat Cisl Calabria, ha commentato così l’esito dell’incontro avvenuto negli uffici direzionali della Sacal con l’Amministratore Unico Marco Franchini «al termine della protesta con i lavoratori dell’attuale area duty free dell’aeroporto in merito all’avviso per l’assegnazione delle nuove concessioni commerciali». Lo si legge in una nota stampa della Fisascat Cisl Calabria diffusa ieri, mercoledì 1 marzo. La protesta dei lavoratori e della Cisl era stata effettuata nella stessa mattinata di ieri di fronte alla sede della Sacal nell’area aeroportuale di Lamezia Terme. «Il bando, con scadenza domani (oggi 2 marzo, ndr), prevede che le attività – precisa la nota stampa – debbano avere un fatturato annuo di almeno un milione e mezzo di euro e la presenza in un altro scalo internazionale, non vi sono inoltre clausole di salvaguardia sociale. Termini che in soldoni decretano la chiusura delle attività attualmente nell’area e il possibile licenziamento dei lavoratori». «Dalla Sacal abbiamo avuto rassicurazioni in merito alla presentazione entro la prossima settimana – ha spiegato il segretario generale Lo Papa – di un bando per ampliare il numero di attività commerciali dell’area esterna. Un avviso che, a differenza dell’altro, si presterà anche alla partecipazione delle aziende calabresi e locali attualmente inserite nello spazio duty free. Inoltre, verranno inserite clausole di salvaguardia sociale». «Non ci fermeremo qui – avverte il Segretario – parteciperemo ad altri incontri con Sacal e Confindustria al fine di monitorare quanto verrà fatto e allo stesso tempo intessere relazioni sindacali a tutela dei lavoratori dello scalo».

La Fisascat Cisl era già intervenuta con una precedente nota stampa il 28 febbraio scorso. «La storia si ripete. Ancora una volta la Sacal affida un servizio in gestione senza prevedere le clausole sociali. Un modo di procedere inqualificabile, specie per una società a partecipazione pubblica». Il segretario generale Fortunato Lo Papa aveva commentato così, con la nota stampa diffusa martedì 28 febbraio, l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento di spazi per la vendita di prodotti duty free nell’area airside dell’aeroporto di Lamezia Terme. Un avviso sul quale la Fisascat – precisava la nota stampa – «ha molto da dire, tanto da chiedere più volte alla società un incontro. Visto il silenzio che ne è seguito e visto che giovedì due marzo scadranno i termini per la partecipazione al bando, Lo Papa si è autoconvocato con una delegazione di lavoratori per domani uno marzo dalle ore 10». «Mancano totalmente clausole di salvaguardia del personale o altre misure che possano tutelare i livelli occupazionali – aveva spiegato il segretario generale Fisascat Cisl Calabria- e questo comporta il concreto rischio di perdita del posto di lavoro per il personale che attualmente è impiegato nello scalo con la conseguente dispersione delle professionalità acquisite in un momento storico così delicato. Parliamo di famiglie monoreddito, di lavoratori impiegati nello scalo anche da venti anni e che ora rischiano di dovere andare a casa con scarse probabilità di trovare un nuovo spazio nell’attuale scenario occupazionale. Quella che si sta portando avanti insomma rischia di essere una vera e propria macelleria sociale». «Ma non solo. Nel bando viene richiesto – citiamo sempre testualmente dal primo comunicato stampa del 28 febbraio scorso – come prerequisito per i partecipanti un “fatturato annuo medio riferito agli ultimi tre esercizi finanziari 2020-2021-2022 pari ad almeno € 1.500.000,00”. Una cifra importante che difficilmente le aziende calabresi riescono a coprire e che le vedrà quindi escluse. Vogliamo sapere – aveva affermato Lo Papa – perché siano stati posti dei requisiti che si sa essere difficili da possedere per le nostre imprese e perché nel bando manchino le clausole di salvaguardia per gli attuali lavoratori. Fino ad ora il confronto è stato evitato e giunta l’ora – aveva concluso il dirigente Cisl – che la Sacal capisca che le organizzazioni sindacali non possono essere ignorate e la dignità dei lavoratori calpestata!».

VideoCalabria (canale 10 del digitale terrestre) ha seguito con attenzione la protesta di ieri dei lavoratori coordinata dalla Fisascat Cisl, e ne darà conto nel corso della trasmissione “L’Intervista”, condotta da Massimo Tigani Sava, nell’edizione di venerdì 3 marzo, ore 15.00 (repliche domenica e lunedì successivi).

Immagine pubblicata: un momento della protesta dei lavoratori

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