Spuntano i primi nomi (e ci sono colletti bianchi) degli arrestati coinvolti nella maxi operazione “Rinascita” portata a termine dai Carabinieri di Vibo Valentia e dai Ros, che ha disarticolato le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese, e che vedrebbe coinvolti anche avvocati, politici, e commercialisti. Sarebbero coinvolti il boss di Limbadi Luigi Mancuso, il noto penalista catanzarese, nonché ex parlamentare, Giancarlo Pittelli, il sindaco di Pizzo e presidente Anci Calabria Gianluca Callipo, l’ex consigliere regionale del Pd Pietro Giamborino (ai domiciliari) e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato (domiciliari). Gli indagati sono 416, gli arrestati 334, e sarebbero accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose. Contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare, i militari dell’Arma stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro.
Il gip ha imposto il divieto di dimora in Calabria per l’ex parlamentare ed ex assessore regionale del Pd Nicola Adamo, indagato per traffico di influenze. Tra gli arrestati c’è anche l’ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, adesso comandante provinciale a Teramo.
«Oggi in Calabria si è fatta pulizia. Soprattutto in provincia di Vibo Valentia, disarticolando i Mancuso, fra i più sanguinari e raffinati criminali operanti sul nostro territorio». Lo ha scritto pochi minuti fa su Facebook il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra. «Oggi la Repubblica ha fatto capire che lo Stato non è solo un concetto importante ma astratto – continua Morra – oggi lo Stato si è rivelato amico dei cittadini per bene».