Da Mesoraca su fino alla Stella Michelin, seguendo una passione incontrata quasi per caso da giovanissimo studente e poi coltivata negli anni con passione, caparbietà, sacrificio; ma soprattutto con tanta, tantissima curiosità. C’è un duro lavoro, ma anche la visione precisa dei propri obiettivi e la volontà ferrea di inseguirli, dietro il prestigiosissimo riconoscimento ottenuto da Domenico Ruberto, executive chef del ristorante gourmet “I due Sud” dell’Hotel Splendide Royal di Lugano. Un luogo da favola, in cui da quest’anno brilla una stella in più: quella di un giovane chef partito dalla Calabria determinato ad inseguire e realizzare i propri sogni.
A Lugano, in Svizzera, chef Ruberto c’è arrivato in punta di piedi. Ben presto, però, il suo talento e la sua passione hanno fatto breccia nella scena gastronomica svizzera, e i suoi piatti hanno conquistato consensi sempre maggiori fino a raggiungere, oggi, la Stella Michelin.
Nato a Mesoraca, in provincia di Crotone, nel 1986, Domenico Ruberto ha scoperto quasi per gioco quale sarebbe stata la sua strada. Dopo le scuole medie si è iscritto all‘Istituto alberghiero di Le Castella, e lì, quando ha incontrato la cucina, ha capito che quello sarebbe stato il suo futuro. Istinto ed intuito hanno fatto scoccare la scintilla, ma il resto l’hanno fatto l’apertura mentale, la voglia di continuare a crescere senza mai sentirsi arrivati, il lavoro di approfondimento e ricerca – a contatto con chef di altissimo livello – che nel tempo gli hanno permesso di collezionare riconoscimenti sempre più prestigiosi. È così che chef Ruberto è stato scelto per guidare la brigata del ristorante “I Due sud” fin dalla sua inaugurazione; è così che è arrivata la sua prima Stella Michelin.
Non è affatto un caso che il ristorante guidato a chef Ruberto si chiami “I due Sud”. Dietro la scelta del nome c’è un preciso concetto: è un ponte che lega il Sud d’Italia al Sud della Svizzera. “Oggi tutto scorre velocemente, ma il vero segreto in cucina è voltarsi indietro e guardare al passato” afferma spesso Domenico.
Perché la ricerca, le contaminazioni, la proiezione verso il futuro, funzionano solo se si hanno solide basi su cui costruirli. E allora lui a Lugano ha portato con sé le sue radici, i suoi ricordi, il concetto di cultura del cibo e di ospitalità che in Calabria sono cosa unica. Assieme a quei prodotti particolarissimi che proprio chef come Domenico Ruberto hanno contribuito a rendere patrimonio mondiale