giovedì, 07 dicembre 2023

Traffico di droga tra la Calabria e la Sicilia: eseguite 18 misure cautelari (VIDEO)

A fornire lo stupefacente un esponente di spicco della 'ndrangheta che - grazie a numerosi corrieri - lo faceva arrivare direttamente "a domicilio"

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 18 persone (di cui 13 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), indagate per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine – riferisce una nota dell’Arma – è partita a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che ha parlato del coinvolgimento di uno dei principali odierni indagati quale promotore di una strutturata associazione finalizzata al traffico dello stupefacente operante principalmente nella zona sud della città di Messina.

Nel dettaglio, dall’inchiesta sarebbe emersa l’esistenza di un gruppo criminale che aveva, di fatto, pressoché quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento, nella città di Messina, dello stupefacente del tipo cocaina, che poi veniva spacciato al dettaglio nella stesso capoluogo di provincia, ma anche nel comune di Tortorici, dove è stata accertata l’esistenza di un’autonoma piazza di spaccio gestita da alcuni degli indagati originari della cittadina nebroidea. La droga da immettere sulla piazza messinese veniva acquistata da un esponente di spicco della famiglia Nirta, ai vertici della ‘ndrangheta calabrese. Nello specifico uno degli arrestati è figlio di Giuseppe Nirta cl.40, detenuto all’ergastolo per le vicende inerenti alla faida di San Luca, nonché fratello di Sebastiano Nirta cl.71 e Francesco Nirta cl.74, entrambi all’ergastolo per il loro coinvolgimento nella strage di Duisburg. Il fornitore, a sua volta si avvaleva di un’articolata rete di corrieri, tutti residenti nella provincia di Vibo Valentia alcuni dei quali incensurati, che si occupavano della consegna dello stupefacente “a domicilio” fino alla città di Messina.

Ingegnose erano le modalità di trasporto della droga dalla Calabria alla Sicilia in quanto, per sfuggire a eventuali controlli agli imbarcaderi dei traghetti, gli indagati utilizzavano autovetture modificate in alcune parti della carrozzeria, per ricavarne appositi nascondigli (doppi fondi) dove nascondere lo stupefacente. Inoltre, gli investigatori hanno documentato come il fornitore calabrese avesse collaborato alla realizzazione del programma criminoso fornendo all’associazione messinese telefoni riservati alle comunicazioni dedicate all’attività illecita. Nel corso delle indagini – continua la nota – sono state documentate varie forniture di sostanze stupefacente dalla Calabria alla Sicilia, con il rinvenimento e sequestro di 3 chilogrammi di cocaina.

Oltre alla città di Messina, i vertici dell’associazione erano in grado di rifornire di stupefacente anche alcuni soggetti che operavano nella cittadina di Tortorici, con i quali avevano creato un canale privilegiato di fornitura. In particolare proprio a Tortorici quattro ragazzi – secondo i Carabinieri – avevano costituito un ben organizzato commercio di stupefacenti, tanto da effettuare quasi settimanalmente richieste di approvvigionamento a Messina. L’operazione condotta dai Carabinieri alle prime luci dell’alba, ha impegnato oltre 120 militari del Comando Provinciale di Messina, impiegati anche nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.