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Traffico illecito di rifiuti in Europa: sequestrate quote di una società di calcio

Le indagini, condotte dalle procure di Reggio Calabria, Milano e Monaco, hanno rilevato un giro di false fatturazioni e riciclaggio

Quattordici arresti e numerose perquisizioni sono state effettuate questa mattina, su disposizione del gip di Milano, tra Piemonte, Lombardia e Calabria. L’operazione, condotta dal Noe dei carabinieri di Milano a seguito delle indagini condotte dalle procure di Reggio Calabria, Milano e Monaco in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia tedesche, riguarda un traffico illecito di rifiuti in vari Paesi europei, con un giro di false fatturazioni e attività di riciclaggio. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, gli indagati sono accusati di associazione a delinquere per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio, auto riciclaggio e altri reati. Disposto anche il sequestro di 90 milioni di euro, tra cui figurano anche le quote del Novara calcio, società dichiarata fallita nel gennaio di quest’anno. Nell’inchiesta, infatti, risulta coinvolto Maurizio Rullo, ex proprietario della storica società. Dalle indagini emerge che “il finanziamento per l’acquisizione del Novara calcio spa da parte di Rullo Maurizio”, presidente del Cda dal maggio 2019 al 5 agosto 2012, ora in carcere con altri cinque, “sarebbe avvenuto impiegando il denaro proveniente dal traffico illecito di rifiuti ferrosi. Si tratta di 797.500 euro che – hanno ricostruito le indagini – da un conto corrente tedesco furono trasferiti su quelli della società di calcio con la causale “acquisto quote” e “finanziamento soci”. Su quel conto corrente, intestato a una società di Rullo, “iniziavano già a confluire dal 2016 i proventi illeciti”. L’ex patron del Novara è finito in carcere, insieme ad altre sette indagati. Altri 8 ai domiciliati e per quattro è stato disposto l’obbligo di dimora. Le attività illecite erano proseguite dal 2017 fino almeno al 2021, quando Rullo e un altro indagato decisero di mettere in liquidazione la Tm Commodities su cui era incentrato il sistema. Si erano creati una “contabilità parallela” e un “sistema di reingresso in Italia dei capitali illeciti”, stando all’ordinanza di custodia cautelare, caratterizzato da “spericolate operazioni bancarie” che “non sono sfuggite all’attenzione degli operatori professionali e bancari in Germania”, tanto che appunto è aperta un’inchiesta per riciclaggio.

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