E’ stata una giornata di emozione e a tratti anche di commozione, quella che ha vissuto la cittadina di Riace, dove oltre 6000 persone, provenienti da tutta Italia e qualcuno anche dalla Francia e dall’estero, si sono ritrovati per dire a Mimmo Lucano, il sindaco arrestato per presunto favoreggiamento dell’immigrazione, che non è solo . Un fiume di gente, colorata e festante, ha inneggiato a “Mimmo libero”. I numerosi migranti che vivono nel paese hanno guidato il corteo dietro lo striscione “Riace non si arresta”, ma tantissime le personalità presenti. Rappresentanti del mondo sindacale, esponenti politici, movimenti, associazioni, erano in tantissimi: l’Usb, i cobas, la Cgil, partiti come Potere al Popolo e Rifondazione Comunista, comitati e associazioni studentesche, ong locali e nazionali, gli ambientalisti, le femministe, le associazioni antimafia, ma soprattutto tanti cittadini non organizzati. Fra i manifestanti si vedono il dirigente dell’Usb Abubakhar Soumahoro, che marcia dietro allo striscione “Riace non si arresta” insieme ai rifugiati, Luciana Castellina, i sindaci della Locride e quello di Cerveteri, Alessio Pascucci, che nei giorni scorsi si è detto pronto ad autodenunciarsi per il medesimo reato contestato a Lucano. Il corteo è partito intorno alle 15 dal Comune di Riace ed è arrivato sotto casa di Lucano, qui il sindaco commosso ha salutato la folla dalla finestra, dopo una sosta nei pressi dell’abitazione del sindaco la folla si è spostata nella piazza, dove in diversi hanno preso la parola per ricordare che l’unico reato commesso da Lucano è stato quello “dell’umanità”. “Il nostro diritto a disobbedire quando l’ingiustizia diventa legge” ha invece urlato alla piazza il sindacalista Aboubakhar Soumahoro che poi aggiunto: “Pensano di avere atrestato Mimmo Lucano in un fiume d’indifferenza. Invece hanno trovato in fiume di solidarietà”.
