Seconda edizione della borsa di studio dedicata a Dodò Gabriele, giovanissima vittima innocente di ‘ndrangheta ferita a morte il 25 giugno del 2009 a Crotone, quando aveva appena 11 anni, in un agguato che si consumò sui campi di calcetto sui quali stava giocando. Si tratta di un concorso dedicato alle scuole per continuare a ricordare Domenico, ma legando la sua memoria ad un impegno concreto.
“Conoscere la storia di Dodò potrà aiutare i nostri ragazzi a scegliere da quale parte stare”. È racchiuso in questa frase di Giovanni Gabriele il senso più profondo della borsa di studio intitolata a suo figlio Domenico, giovanissima vittima innocente di mafia. La seconda edizione del concorso di idee riservato agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Crotone è stata presentata presso il Tribunale di Crotone. Un luogo fortemente simbolico, ha affermato Giovanni Gabriele, perché è in queste aule che si conosce la verità, che si ottiene la giustizia; quelle che noi e Domenico abbiamo avuto.
La borsa di studio “Una vita in gioco” nasce da un protocollo d’intesa siglato tra l’associazione “Dodò Gabriele”, Cgil Calabria, Ordine degli avvocati di Crotone e Ufficio scolastico regionale. Si propone di tenere viva la memoria di Dodò Gabriele, ferito il 25 giugno del 2009 a Crotone e morto tre mesi dopo ad appena 11 anni, vittima innocente di un agguato di ‘ndrangheta che si consumò sui campi di calcetto di Margherita. E di ricordarlo in modo costruttivo: in alcuni incontri preparatori il racconto della sua storia sarà legato ai temi della partecipazione civile, della coscienza sociale, della cultura della legalità. Per dare alla memoria un significato più profondo