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Via Crucis a Fabriano con il pensiero rivolto al naufragio di Cutro ed all’Ucraina

"Il nostro cuore è ancora spezzato dalla tragedia nel mare di Cutro - dice don Aldo Buonaiuto - mediteremo su questo tema e sulla guerra"
(la croce realizzata con i pezzi del caicco naufragato a Steccato di Cutro)

Un Gesù di origini ucraine per la Via Crucis con un centinaio di figuranti, in programma questa sera a Fabriano (Ancona). Si tratta di Victor Torresan, ormai fabrianese, “scelto in una città che vuole lanciare un messaggio di pace”, dice don Aldo Bonaiuto, parroco della chiesa di San Nicolò, che guiderà la processione. “Il crocifisso sulle acque dell’indifferenza” il titolo della Via Crucis, che prenderà il via alle 20.45: il ritrovo è lungo la scalinata che conduce in Biblioteca, al Loggiato San Francesco. Poi si percorrerà tutto il centro, attraversando anche Palazzo del Podestà, fino ad arrivare alla Crocifissione sul sagrato di San Nicolò. All’interno della chiesa Collegiata la conclusione. Coinvolte le parrocchie della città, il Palio di San Giovanni, il Cisom e tanti volontari. “Il nostro cuore è ancora spezzato dalla tragedia nel mare di Cutro. Mediteremo – dice don Aldo Buonaiuto – su questo tema, poi sulla guerra in Ucraina: non possiamo abituarci che sia una cosa normale e non vogliamo conviverci. Dobbiamo impegnarci in gesti di pace per tutti quegli Stati da cui la gente scappa”. E a livello locale “rifletteremo sulle tante forme di povertà che ci preoccupano, su ludopatia, alcolismo, droga, disoccupazione e solitudine. Entreremo nelle piaghe del nostro territorio in crisi – sottolinea il religioso – ma con lo sguardo rivolto a Cristo che dà speranza”. Presiede il rito il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica Francesco Massara.

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