Attualità Cronaca Crotone Fede Notizie Primo Piano

Via Crucis sulla spiaggia di Steccato di Cutro, mons. Panzetta: «Non vogliamo un’Europa col filo spinato»

La croce è stata realizzata con i legni del barcone andato distrutto sette giorni fa

Oltre un migliaio di persone è giunto oggi pomeriggio a Steccato di Cutro per la Via Crucis per non dimenticare i 70 – al momento – migranti morti nel naufragio di sette giorni fa. La croce è stata realizzata con i legni del barcone andato distrutto. A chiudere il lungo momento di preghiera – iniziato tra le vie del paese e poi finito poi in spiaggia, a pochi metri dal luogo della tragedia – è stato l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Angelo Panzetta.

«Oggi abbiamo imparato tre cose – ha dichiarato – la prima è che siamo fratelli che camminano dietro la croce di Gesù e che riconoscono il significato della vita, la luce per le giornate luminose e buie che stiamo vivendo. La Via Crucis ci ha insegnato anche la necessità della penitenza e della conversione: siamo discepoli di Gesù che ha un io accogliente. Lui è il cuore accogliente di Dio nei confronti dell’umanità. Ma come mai, dopo 2000 anni di cammino dietro Gesù non abbiamo imparato veramente ad accoglierci? Qualcosa non sta funzionando nella nostra vita: se accogliamo veramente il Signore Gesù, dobbiamo farci cambiare il cuore, e non permettere alla paura di farci diventare persone con il cuore gelido. Se siamo cristiani, non possiamo non essere accoglienti; se siamo cristiani, dobbiamo essere accoglienti. E quindi non vogliamo un’Europa col filo spinato. Non vogliamo un’Europa nella quale è veramente difficile trovare accoglienza». «Sappiamo bene, dal Vangelo – ha proseguito mons. Panzetta – che i poveri sono la carne di Gesù. Quelli che hanno perso la vita in questo mare sono la carne di Gesù. E, guardando questo mare, dobbiamo batterci il petto tutti, nessuno escluso, perché abbiamo la responsabilità di ingenerare intorno a noi un clima di accoglienza, di fraternità, di rispetto, di amicizia. Chiediamo al Signore proprio questo dono di conversione: vogliamo essere comunità ospitali; nel dna della nostra gente, del nostro territorio, avere il cuore spalancato. Non permettiamo alla paura di renderci comunità dal cuore gelido, atterrite difronte alla diversità: noi vogliamo una convivialità delle differenze». «La terza cosa che abbiamo imparato oggi – ha concluso il vescovo di Crotone – è la speranza. Se il mare ha inghiottito questi nostri fratelli, nella fede sappiamo che Dio, oceano di pace, con il suo cuore di padre li ha accolti ed abbracciati».

Giuseppe Laratta

Condividi su

 

DIRETTA VIDEOCALABRIA

Il meteo

Meteo Calabria

VIDEO ONLINE – AGENZIA VISTA

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com