La chiesa di Santa Chiara, con il suo antico monastero di clausura delle clarisse, è uno dei gioielli più mirabili del centro storico di Crotone, una delle istituzioni religiose più antiche ed importanti della città.
Un lungo restauro l’ha restituita al suo splendore ed oggi, in via del tutto eccezionale, si offre ai visitatori grazie alle Giornate di primavera del Fai, il Fondo ambiente italiano. Nelle giornate del 26 e 27 marzo sarà possibile visitarla, come accadrà ad oltre 700 luoghi nascosti in tutta Italia. Giovani ciceroni accompagneranno gruppi ristretti di visitatori alla scoperta della magnifica chiesa barocca e dei tesori che custodisce, del campanile che svetta nel cuore della città, del chiostro con la grande cisterna e del Belvedere che offre una vista spettacolare sulla città.
Tutti luoghi che solitamente sono chiusi al pubblico, ma che il Fai ha pensato di coinvolgere nell’iniziativa per permettere a tutti i crotonesi – spiega Emilio Cellini, capogruppo del Fai di Crotone – di conoscere questo patrimonio
Iniziative analoghe, naturalmente, si svolgeranno in altri luoghi della Calabria. A Mesoraca, sempre in provincia di Crotone, gli studenti guideranno i turisti alla scoperta della magnifica Chiesa del Ritiro, altro gioiello barocco della regione. A Vibo verranno eccezionalmente aperti la biblioteca giuridica di palazzo Ferrari ed il collegio dei Gesuiti.
Nel Reggino due diverse iniziative si terranno a Palmi, alla scoperta della casa della cultura Leonida Repaci, e nel centro storico di Ardore.
A Lamezia Terme si potranno visitare il palazzo episcopale e le antiche carceri di San Francesco, oltre ad un trekking urbano attraverso il centro storico.
In provincia di Cosenza spazio, come sempre, alle visite guidate nella riserva che ospita i Giganti della Sila; ma altre iniziative sono in programma a Rossano, con il tour tra chiese e grotte bizantine e la visita a Palazzo madre Isabella de Rosis. E infine a San Marco Argentano, con l’apertura della Torre normanna, del convento della Riforma, della chiesa di S. Antonio da Padova, dell’abbazia S. Maria della Matina e della cattedrale di San Nicola di Myra
Commenti