Si è chiuso il secondo laboratorio di confronto aperto su Antica Kroton – il progetto di riscoperta archeologica dal valore di 61 milioni e 700mila euro – tra i progettisti e la comunità pitagorica. Un momento di iniziale confronto su quelli che saranno i dieci interventi suddivisi in tre raggruppamenti (cluster): il primo prevede il collegamento con il promontorio Lacino e il percorso di Vrica e Stuni, oltre la trasformazione del Museo del Mare in un info point. Per quanto attiene Vrica e Stuni si tratta di un percorso naturalistico con strutture di accoglienza mentre per il collegamento del promontorio Lacinio attraverso via per Capo Colonna è un vero e proprio programma di valorizzazione paesaggistico e turistico. Il secondo cluster riguarda gli interventi sulle mura di cinta del Castello – Fortezza Carlo V e della città antica e su via Acquabona e parco Pignera; il terzo cluster riguarda la musealizzazione della città, un circuito urbano che collegherà tutte le aree di interesse archeologico.
Presenti il dirigente dell’unirà Antica Kroton, Antonio Senatore, gli architetti ed i rappresentanti delle società che si sono aggiudicate i cluster, nonché il coordinatore tecnico ed esperto di fama internazionale, Alberto Giordano. «I progettisti hanno cominciato ad illustrare i primi ragionamenti che hanno fatto sui progetti che devono seguire – ha dichiarato Giordano – sono abbastanza soddisfatto del lavoro che si sta facendo. Sicuramente faremo un altro laboratorio entro una ventina di giorni dove avremo un avanzamento molto importante dei progetti dei tre cluster». Al momento, i progetti non sono stati presentati pubblicamente: «l’intenzione – ha risposto in merito – è di aprire, nei locali della Riserva Marina sul lungomare, un luogo dove le persone, i cittadini, possano venire a verificare le prime idee che ci sono, e poi possano fare i loro commenti, le loro critiche ed osservazioni. Spero che il Comune riesca a farlo nei prossimi giorni, in modo che così potremo dare questa risposta alla cittadinanza». «Si scaverà – ha concluso Giordano – nei vari cluster ci sono diversi punti in cui sono previsti gli scavi. Quindi, come previsto dal finanziamento Antica Kroton rimodulato, li faremo. L’obiettivo è questo (far vedere i resti sotto terra n.d.a.), su cosa resterà aperto e cosa no dovrà deciderlo la direzione dei Beni Culturali. Il mio auspicio è che ci sia il più aperto possibile, soprattutto le cose che sono all’interno della città che possano dare un ricordo visivo di che cos’era l’Antica Kroton».