“Sta cambiando il mondo: mentre un tempo i concorsi della Pubblica Amministrazione venivano presi d’assalto, adesso due su dieci tra quanti vincono un concorso nella Pa, rinunciano al posto di lavoro. Per questo sulla Pubblica amministrazione stiamo facendo un lavoro di straordinaria complessità dal punto di vista dell’innovazione tecnologica che significa da un lato digitalizzare i nostri processi e dall’altro dotare il personale di tutte le competenze che servono per vivere la digitalizzazione come opportunità. E’ una grande sfida, questa, che attiene proprio al tema della attrattività della Pubblica amministrazione”. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, in visita in Calabria, alla cittadella regionale di Catanzaro. A Zangrillo che subito dopo, nel catanzarese, ha visitato a Tiriolo il cantiere dell’Harmonic Innovation Hub e a Caraffa di Catanzaro l’Incubatore e acceleratore “Entopan Innovation”, è stata affidata anche una lectio magistralis dal titolo “Al servizio esclusivo della Nazione: il valore costituzionale del lavoro nelle Pubbliche amministrazioni” all’Università Magna Grecia del capoluogo calabrese. “Questo dell’attrattività – ha aggiunto Zangrillo – è un problema che non riguarda solo il settore pubblico ma anche il privato. Sapete che c’è un tema che si definisce distanza tra ciò che il mercato del lavoro offre e quello di cui le aziende hanno bisogno. Noi dobbiamo lavorare su un mondo in profondo cambiamento e la Pubblica amministrazione deve essere capace di cogliere il cambiamento. La mia presenza oggi qui in Calabria ha proprio il senso di visitare delle realtà e delle eccellenze che hanno capito che il mondo sta cambiando e che, quindi, è necessario attrezzarsi con iniziative che ci consentano di cogliere il vero senso dell’innovazione. Un tempo la Pa era vissuta come il luogo dove la virtù più ricorrente era il posto fisso, la stabilità del posto fisso”.
“Non nego che la stabilità del posto di lavoro – ha sostenuto ancora il ministro Zangrillo – sia un valore però il fatto che oggi tanti giovani rinuncino al posto di lavoro nella Pa per cercare altre soluzioni ci deve indurre a pensare che probabilmente non basta più l’attrattività del posto fisso ma ci vogliono tante altre cose come capacità di fare funzionare la nostra organizzazione alla stregua di un contesto capace di valorizzare le persone e di dare loro formazione, di farle crescere in un contesto nel quale siamo capaci di misurare e premiare il merito. Questo è un alto tema – ha detto ancora – che la Pa deve affrontare. Se noi vogliamo attrarre i giovani e noi vogliano attrarre i giovani, soprattutto quelli bravi, capaci, competenti, che hanno voglia di fare e passione, dobbiamo essere capaci di premiare le loro performance. E questa è una delle sfide che la Pa deve affrontare”.
“Il decreto sulla Pa – prosegue il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – è inteso a rafforzare la capacità della nostra P.a e assume una serie di iniziative importanti come quella di accelerare il processo di inserimento della persone nella nostra organizzazione che ha vissuto anni molto complicati in passato con il blocco del turnover”. “Abbiamo ricominciato ad assumere nel 2022 – ha detto ancora il ministro facendo riferimento al decreto P.a. – assumendo 156 mila persone e nel 2023 ne assumeremo 170 mila. Quel provvedimento è inteso a dotare ulteriori risorse, ce ne sono 2 mila per il comparto sicurezza e altre mille per rafforzare la capacità amministrativa soprattutto degli enti territoriali che sono gli attuatori del Pnrr e poi ci sono tutta una serie di altri provvedimenti che sono intesi a rendere la Pa attrattiva”. “Con il Pnrr le persone possono essere assunte soltanto con contratto a tempo determinato, un contratto che è vissuto a mio modo di vedere spesso in modo sbagliato come sinonimo di precarietà, perciò nel decreto Pa abbiamo previsto la possibilità per le persone assunte a tempo determinato, che abbiano maturato 36 mesi nelle pubbliche amministrazioni, con esito positivo della loro attività, di poter essere stabilizzati”.
“Quello dei tirocinanti – conclude il ministro Zangrillo – è un tema su cui il presidente Occhiuto ha sollecitato la mia attenzione da subito, non appena sono diventato ministro, ed è un tema importante, enorme perché riguarda tantissime persone. Adesso lo stiamo studiando per vedere quali soluzioni adottare, soluzioni, che devono essere evidentemente compatibili con le regole anche finanziarie che disciplinano i nostri processi di inserimento”. “Gli emendamenti sono allo studio in questi giorni – ha aggiunto il ministro – non ho capito bene quando arriverà nelle aule il provvedimento e penso, a questo punto, non prima delle fine di questo mese quindi ci sarà tempo di analizzare questi emendamenti e vedere che spazi ci sono per poterli accogliere”.