La senatrice calabrese de L’Alternativa C’è, Bianca Laura Granato, è stata sospesa per dieci giorni perchè non ha voluto esibire il Green pass all’ingresso del Senato (LEGGI L’ARTICOLO); come noto, dal 15 ottobre scorso è obbligatorio anche per le cariche elettive. «Il decreto che oggi si discuteva in 1° Commissione, e che io andavo a contestare, era proprio quello sul super Green Pass – ha dichiarato a Video Calabria la Granato, raggiunta telefonicamente oggi pomeriggio – mi sembrava assurdo che io entrassi con la tessera dell’obbedienza, per poi discutere un atto emanato dal Governo per effetto dal quale è stato distorto il regolamento del Senato, condizionando anche il nostro accesso attraverso l’esibizione di questa tessera. Una cosa proprio senza senso che ho inteso immediatamente contestare, e lo sto contestando in ogni luogo di lavoro, uno strumento di vessazione inutile sotto il profilo sanitario e lavorativo». «Sto valutando l’eventualità del ricorso alla Corte Costituzionale – ha dichiarato la senatrice – penso di fare una capatina a Trieste per unirmi ai manifestanti che sono di presidio (al porto n.d.r.). Non intendo recedere da questa battaglia, continuo a ritenere questi prodotti pericolosi (i vaccini n.d.r.) poiché hanno dato e danno tanti effetti avversi, talvolta letali. Non sono contraria ai vaccini, ma questi in particolare non hanno dato prova di essere sicuri».
VIDEO | No Green pass, sospesa la senatrice Granato: «Valuto ricorso alla Corte Costituzionale»
La parlamentare calabrese, raggiunta telefonicamente, ha spiegato il perchè si è rifiutata di esibire la certificazione verde in Senato19 Ottobre 2021 18:31