«A me serve nu carico di 488 urgente, altrimenti devo mettere quella porcheria di ****** qui sui muri eh. Che c’hanno stoccato per Catanzaro nu bilico, però vorrei evitare ste simbrascugli». «Fai una figura di m**** perchè quel prodotto non funziona, ma intanto se non ci sono spostamenti…» «Che prodotti stai usando? Gli ho detto sto usando ******** ma purtroppo perchè è una questione finanziaria. E come su? Fanno cagare…» «Hai visto dove amo spicconato? Secondo lui dice non va bene perchè noi al Morandi con questo materiale l’abbiamo fatto, e casca tutto». Sono alcune delle intercettazioni registrate dalla Guardia di Finanza durante l’operazione “Brooklyn” – coordinata dalla DDA di Catanzaro – che ha portato all’arresto di quattro persone, nonché all’interdizione di un ingegnere dell’Anas e di un geometra; non solo, gli inquirenti hanno proceduto al sequestro del ponte Morandi di Catanzaro, tre società di costruzione ed oltre 200mila euro.
Le indagini «hanno permesso di acquisire gravi indizi a carico di due imprenditori operanti nel settore delle costruzioni e dei lavori stradali, che, consapevoli del rischio di incorrere in misure di prevenzione di natura patrimoniale, hanno costituito delle società intestandole fittiziamente a una loro collaboratrice, pur mantenendone il controllo di fatto. Una di queste società si è aggiudicata i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del calcestruzzo del ponte Morandi e di rifacimento dei muri di contenimento di un tratto della Strada Statale 280 “dei Due Mari”. L’attività investigativa ha delineato un grave quadro indiziario, a carico degli imprenditori, titolari “di fatto” dell’impresa aggiudicataria dei lavori, i quali a causa di problemi finanziari, con la complicità del direttore dei lavori e di un ingegnere dell’ANAS, impiegavano nelle lavorazioni un tipo di malta di qualità scadente, ma più economico di quello inizialmente utilizzato».
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